Unioni civili, il Pd Cracolici: “I vari Cucinotta non fermeranno il vento del cambiamento”

“La posizione di Nicola Cucinotta è come il canto del cigno, dichiarazioni di chi vuole fermare il cambiamento, ma i vari Cucinotta non possono fermare il vento. Il Paese cambierà. In gioco non c’è la libertà d’opinione ma l’idea stessa del rapporto con la società, l’idea che una differenza presupponga diritti differenziati e negati. Ma ci sono punti non negoziabili e la libertà non è negoziabile”. Non usa mezzi termini Antonello Cracolici, capogruppo Pd all’Ars e primo firmatario della legge regionale che ha istituito in Sicilia il Registro delle Unioni civili, nell’intervenire al dibattito scaturito dalle dichiarazioni del consigliere Cucinotta su Facebook e dalle successive polemiche (vedi articolo allegato). L’incontro, dal tema “L’impegno del Pd a sostegno delle Unioni civili” e fortemente voluto dal deputato regionale Filippo Panarello è stato un modo per affrontare non solo le problematiche legate all’omofobia ma anche le difficoltà di un partito che a Messina sta vedendo il “partito degli eletti” slegato dalla base e dal territorio ed incapace di esprimere una linea unitaria. Al dibattito sono stati invitati tutti i rappresentanti del Pd, ma all’appello, tra gli eletti, hanno risposto solo il deputato regionale Giuseppe Laccoto ed i consiglieri comunali Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni, segnale questo che i gruppi consiliari Pd su Palazzo Zanca in merito alle Unioni civili non hanno la stessa visione e che il voto preannunciato dalla presidente Barrile entro fine ottobre sarà foriero di scontri in Aula e ulteriori divisioni.

“Il Pd ha non solo uno Statuto ma anche un codice etico e posizioni reiterate come quelle del consigliere Cucinotta sono irriguardose ed offensive- ha dichiarato in apertura Filippo Panarello- Qui non stiamo parlando di libertà di opinione ma di offese. Alquanto singolare è stato poi assistere da parte dei capigruppo Pd ad attestati di solidarietà piuttosto che a prese di distanza”.

E’ stato quindi Antonio Saitta, che nei giorni scorsi ha espresso una lucida analisi sull’accaduto, a ripercorrere le tappe della battaglia per le Unioni civili e per l’affermazione dei diritti civili: “Ci ritroviamo a discutere di cose primordiali che ritenevamo superate sin dai tempi della rivoluzione francese e della visione laica dello Stato. La nostra Costituzione riconosce e tutela i diritti, il che equivale a sottolineare che i diritti sono pre-esistenti alla Costituzione stessa, non sono stati creati successivamente. Basti pensare anche all’art.3 che fa riferimento all’uguaglianza senza distinzioni, di sesso, religione, etc. I tempi sono oggi maturi per parlare dell’affermazione delle Unioni civili e la Sicilia con la legge Cracolici è stata all’avanguardia”.

Alessandro Russo ha invece ricordato come appena nel 2012 il IV e V quartiere, in modo innovativo, avessero varato i registri delle Unioni civili, e come sia seguita la campagna Loveislove e la raccolta di migliaia di firme, grazie ai Giovani Dem, all’Arcigay ed ai movimenti. Traguardo vanificato negli anni successivi quando in Consiglio comunale è approdato un provvedimento sulle Unioni civili che tra ipocrisia e perbenismo l’Aula ha “artatamente congelato” pur di non bocciarlo apertamente. “L’omofobia non è libertà d’opinione- ha ribadito Russo- è incitazione alla violenza verso chi è diverso. Chi esprime queste posizioni infanga il Pd e va contro quei principi che sono il Dna del nostro partito. Al di là della nota divertente dei capigruppo David-Santalco-Pagano sulla solidarietà a Cucinotta io vorrei chiedere proprio ai capigruppo e a chi rappresenta il Pd quale posizione hanno sulle Unioni civili gli eletti del Pd. Questo partito sta diventando sempre più il partito degli eletti ed il più lontano dalla base”.

Dove va la base del Pd è apparso chiaro nel racconto di Rosario Duca, presidente Arcigay che ha annunciato come, grazie all’assegnazione di 2 beni confiscati alla mafia proprio a Messina saranno realizzati “una casa per quanti, rifiutati dalla famiglia per la loro diversità troveranno chi li accoglie” ed un consultorio con esperti e consulenti. “Spero che questo dibattito porti un futuro migliore ai giovani. Il mio pensiero va ad Aleandro che pochi giorni fa si è suicidato a Siracusa perché non ha retto le offese e gli scherni ed era solo ad affrontarli- ha detto Duca- Ci può essere una diversità di opinioni ma il rispetto non deve mai venire meno”.

Proprio il problema della formazione e di una modifica culturale è stato affrontato dalla professoressa Antonella Cucchiara “le leggi non bastano a risolvere i problemi se non sono affiancate da un cambio culturale”.

Chi ha riacceso i riflettori sulla distanza che c’è tra il Palazzo, il partito degli eletti, e la base, è stato il consigliere comunale Daniele Zuccarello: “ Subito dopo le dichiarazioni di Cucinotta sono scesi in campo gli squadroni della solidarietà, dapprima il deputato regionale Franco Rinaldi e poi i 3 capigruppo David, Santalco e Pagano, che non solo hanno chiesto a Raciti di ritirare la sospensione di Cucinotta perché ritenuta troppo pesante, ma hanno anche minacciato il Pd, dicendo che il collega era pronto ad andarsene dal Pd portandosi dietro anche il suo elettorato. Io chiedo ai deputati qui presenti di non accettare questi ricatti,perché non è questa la concezione che si può avere del partito. Il PD ha il suo elettorato e non può seguire queste logiche. La posizione deve essere netta: ci ricattate, volete andarvene con i vostri voti? Chi se ne frega. Noi siamo un Pd che crede nei diritti civili e non nell’incitazione alla violenza e all’omofobia”.

Lucia Tarro Celi ha sottolineato l’aspetto politico del caso Cucinotta “c’è un gruppo consiliare che fa battaglie di retroguardia che nulla hanno a che vedere col Pd. Il PD a Messina ha un problema politico di rappresentanza. Gli stessi che non vogliono le Unioni civili hanno anche votato contro l’isola pedonale. Non è un fatto di quantità di voti, ma di cambio di rotta rispetto ai principi del partito”.

Nel tirare le somme Cracolici ha ricordato come l’Ars abbia approvato la legge “infrangendo il muro dell’ipocrisia. L’uguaglianza dei diritti non è un fatto che riguarda solo le coppie omosessuali ma tutte le coppie di fatto. Il mondo sta cambiando e i Registri delle Unioni civili comporteranno cambiamenti reali nella vita quotidiana che vanno dalla possibilità di assistenza sanitaria fino ad altre forme di assistenza. Ci saranno Cucinotta ovunque, tra i dirigenti, gli impiegati, i politici, ma non potranno fermare il vento del cambiamento. Contiamo di arrivare entro fine anno all’approvazione dei Registri in tutti i Comuni della Sicilia, Messina compresa. Non possono esistere diritti differenziati, non si negozia la libertà. Non ci può essere compromesso su queste cose. Se qualcuno pensa di negoziare pacchetti di voti con la libertà, con i diritti, ebbene, se li tenga”.

Entro fine ottobre il Consiglio, come annunciato dalla Barrile, dovrebbe esaminare la delibera sul Registro delle Unioni civili che ammuffisce nei cassetti da oltre un anno.

Soffierà un vento diverso o sarà lo stesso che ha spento tutte le candele grazie all’Udc ed a quel Pd che non ne vuol sentir parlare?

Rosaria Brancato