Medici specialisti della Teseos senza stipendio da un anno. Richiesta d’incontro ignorata

Non ci sono solo i 26 lavoratori licenziati alla Teseos. Ci sono anche i medici specialisti (neuropsichiatri infantili e fisiatri) e psicologi clinici a contratto libero professionale, che continuano a lavorare nonostante la maggior parte di loro non riceva lo stipendio da 12 mesi. “Lavoriamo per senso di responsabilità nei confronti dei pazienti disabili, soprattutto minori, e nel rispetto del nostro codice deontologico – scrivono -. Ci preme sottolineare che, nella complessa macchina della riabilitazione della SSR, la continuità terapeutica dei progetti riabilitativi dipende dalle visite mediche di controllo, dal coordinamento e dalle relazioni cliniche di proroga redatte da noi specialistici, come previsto dall'articolo 26 della legge 883, che regolamenta l'intero Servizio di Riabilitazione. Senza questi adempienti i nostri pazienti avrebbero sospeso il loro indispensabile trattamento sanitario. Nelle scorse settimane abbiamo richiesto formalmente all'Amministratore Unico della SSR dott. Lo Presti ed al Direttore Sanitario dott. Epifanio un incontro per riferire le nostre problematiche ma non ha sortito alcun effetto. E' forse perché non siamo rappresentati da nessuna sigla sindacale che le nostre richieste non vengono ascoltate? O forse perché continuiamo a svolgere seriamente, senza essere pagati da mesi, il nostro lavoro non meritiamo di essere ricevuti?”.

I medici specialisti non condividono i modi della protesta dei colleghi, ma solidarizzano ugualmente perché gli obiettivi sono gli stessi: “La nostra speranza – proseguono – è che tutti i lavoratori Teseos abbiano finalmente la serenità che meritano e che questa vertenza trovi la migliore risoluzione in tempi brevi. Noi nel frattempo "'occupiamo" il nostro posto di lavoro, negli ambulatori riabilitativi di Messina, Santa Teresa Riva, Villafranca Tirrena, Barcellona Pozzo di Gotto, Capo D'Orlando, Acquedolci continuando a presentare le relazioni di proroga dei Trattamenti Riabilitativi, su delega del Direttore Sanitario, per la continuità terapeutica, nella speranza che anche le nostre istanze, insieme a quelle dei colleghi licenziati, a cui va la nostra solidarietà ed il nostro sostegno, possano trovare ascolto nelle sedi di competenza”.