Parziale dietrofront, sulla nave Messina si può stare a bordo treno. Sindacati cauti

Pericolo scongiurato, almeno per il momento, pur se il problema non è ancora risolto. Son durati meno di 48 ore i disagi per i viaggiatori che dalla Sicilia si muovono in treno verso il resto d’Italia e viceversa. Sono stati costretti a scendere e spostarsi sul ponte passeggeri, lasciando i bagagli in carrozza, così non sono mancati i disagi e le proteste.

Da oggi potranno di nuovo restare sul treno, così com’è sempre stato, perché la Capitaneria di Porto ha dato l’autorizzazione, che però è valida solo per la nave Messina. Per questo motivo, i treni passeggeri saranno imbarcati solo su quella nave. Il problema potrebbe verificarsi nel caso di guasto alla nave Messina o di ritardi ferroviari, che potrebbero comportare la necessità di far traghettare due navi ferroviarie passeggeri contemporaneamente. Verrebbe utilizzata un’altra nave e tornerebbe il disagio di dover scendere dal treno durante la traghettata.

Ieri pomeriggio si è tenuto un incontro con la Capitaneria di Porto durante il quale è stato stabilito di proporre un tavolo tecnico ministeriale per le successive valutazioni del caso.

Resta cauto il fronte sindacale che, seppur prende atto del parziale dietrofront di Fs e Capitaneria, sollecita una risoluzione completa del problema, “forse creato ad arte – è questo il sospetto dei sindacati – proprio per ‘agevolare’ il progetto aziendale più volte ventilato di contrarre la flotta Fs sullo Stretto lasciando la sola Nave Messina". A fronte di questo, i sindacati si opporranno con forza in modo unitario.