Polemiche sugli stalli disabili, per Cacciola «inqualificabile fare speculazione politica»

L’amministrazione comunale ha deciso di intervenire a muso duro nella polemica sugli stalli per i disabili, da una parte annunciando modifiche finalizzate a migliorare il provvedimento e dall’altra denunciando «una inqualificabile speculazione politica sulle vite dei cittadini svantaggiati». L’accusa lanciata da Palazzo Zanca, oltre ad essere pesantissima, è indirizzata verso “ignoti” o non meglio precisati soggetti o partiti. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa c’è scritto nel comunicato diramato dall’Ufficio stampa di Palazzo Zanca

«Il sindaco, Renato Accorinti, e l’assessore alla mobilità e viabilità, Gaetano Cacciola – si legge testualmente – di concerto col dipartimento competente, sono impegnati nella modifica degli indirizzi della determina, che stabilisce l’assegnazione della sosta personalizzata per disabili. Già negli scorsi mesi – continua il documento – l’Amministrazione comunale ha dato indicazioni agli uffici della mobilità e viabilità, al fine di modificare radicalmente il provvedimento che nella sua formulazione originaria (Det. n. 4 del 5 febbraio 2013) assegnava al disabile tutti i costi per la realizzazione, la manutenzione e la rimozione dello stallo».

Con determina n. 34 del 25 ottobre 2013 (firmata come la precedente dal Dirigente al ramo, Mario Pizzino) – ricordano da Palazzo Zanca – i costi sono tornati ad essere totalmente a carico del Comune. Superato il problema delle spese, si è posto -tuttavia – un altro problema, forse più grave, inerente l’assegnazione del pass, per ottenere il quale l’ente ha infatti imposto al disabile non in possesso della patente di guida di dimostrare la necessità di doversi spostare «per motivi di salute, di lavoro o di studio». Escluse queste tre condizioni, il disabile è dunque condannato alla “segregazione": niente vita sociale, niente svaghi, nessun assaggio di normalità, insomma.

Il provvedimento è stato giudicato da molte parti fortemente discriminatorio e non consono ad un’amministrazione, come quella guidata dal sindaco Accorinti, che ha sempre sbandierato di voler stare dalla parte degli ultimi.

Nel loro comunicato, Accorinti e Cacciola assicurano che «l’Amministrazione ha realizzato, lo scorso 7 maggio, col dipartimento competente, una riunione finalizzata ad un ulteriore miglioramento del provvedimento, allargando i motivi a supporto delle richieste: non solo studio, lavoro o esigenze sanitarie ma anche aspetti essenziali della vita di un cittadino come quello sociale e culturale».

Questi passaggi – evidenzia l’assessore Cacciola – smentiscono qualsiasi notizia che denuncerebbe un nostro inattivismo rispetto ad una questione ritenuta prioritaria e su cui si è messo in campo un percorso puntuale e concreto. È inqualificabile fare speculazione politica sulle vite dei cittadini svantaggiati; una sterile polemica alla quale l’Amministrazione non intende prendere parte, impegnata a finalizzare l’iter amministrativo già avviato».

Cacciola parla di speculazione politica e sterile polemica, forse dimenticando o sottovalutando le numerose proteste che sono arrivate in questi mesi da singoli cittadini interessati dal provvedimento, da associazioni di categoria, da professionisti e medici (VEDI ARTICOLI CORRELATI). Se poi, qualche esponente politico si è sentito in dovere di farsi portavoce di casi specifici (come l'Italia dei Valori ad esempio, vedi correlato), non significa che ci sia dietro necessariamente la volontà di speculare su un argomento così importante e delicato. Un argomento che tocca direttamente i disabili ma, indirettamente, chiunque crede e spera di poter vivere una società che sia civile nei fatti e non solo nella definizione astratta.

L’accusa, peraltro non circostanziata, lanciata da Cacciola appare quindi del tutto fuori luogo o forse è il solo il sintomo di un’allergia di stagione, allergia da critiche…

Danila La Torre