15 rinvii a giudizio e tre proscioglimenti per il disastro di Giampilieri e Scaletta

Quella notte morirono 37 persone, travolte dal fango e dalle frane, sepolte sotto le macerie delle loro case. Una tragedia che non potrà mai essere cancellata, che resterà per sempre scolpita nella mente di tutti. Quei corpi mutilati, quei bambini pietrificati nel fango e nella melma sono il simbolo di qualcosa che ha segnato le coscienze per sempre le coscienze dei messinesi. Oggi per quella vicenda il gup Salvatore Mastroeni ha rinviato a giudizio 15 persone e ne ha prosciolte tre. Davanti al giudice monocratico il prossimo 27 maggio dovranno comparire anche nomi illustri come l’ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, il sindaco di Scaletta Zanclea Mario Briguglio, Salvatore Cocina ex dirigente della Protezione Civile Regionale e Gaspare Sinatra, ex commissario straordinario del Comune di Messina. A giudizio sono andati anche Antonino Savoca, autore di uno studio geologico tecnico; Alberto Pistorio, Giuseppe Rago e Francesco Grasso, redattori del piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico relativo all’area territoriale tra il bacino del torrente Fiumedinisi e Capo Peloro; i dirigenti della Regione siciliana Giovanni Arnone e Tiziana Flora Lucchesi; i progettisti Francesco Triolo , Salvatore Di Blasi, Giovanni Garufi, Salvatore Cotone geologo e Giovanni Randazzo, autore della “nota geologica a supporto dei lavori di ripristino della funzionalità idraulica dei torrenti Racinazzi, Divieto e Saponarà. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose. Sono stati invece prosciolti i progettisti Carmelo Antonino Melato, Agatino Giuseppe Manganaro e Stefano Bello. Nel processo compariranno come parti civili 168 persone offese, compresi il comitato regionale di Legambiente e il Wwf Italia. Si preannuncia, dunque, un processo da seguire con interesse. Oltre a cercare di far emergere le responsabilità per quanto accaduto quella notte si parlerà finalmente in un’aula di Tribunale del grave dissesto idrogeologico che ha colpito il nostro territorio e che non sembra fermarsi come dimostrato dalla gravissima frana che due giorni fa ha investito il comune di Capo d’Orlando. L’inchiesta fu condotta dai sostituti Adriana Sciglio e Stefano Ammendola grazie alle perizie che vennero consegnate dai tecnici sulla scorta dei primi rilievi effettuati dai Carabinieri nelle zone disastrate la sera del primo ottobre 2009 e nei giorni seguenti.