Un altro anno lontani dalle case nelle zone a rischio, Accorinti proroga l’ordinanza

Giampilieri, quattro anni dopo. Per molti sfollati non è ancora tempo di rientrare a casa. C’è chi non potrà tornare mai più perché quel 1 ottobre 2009 il fango ha cancellato la sua casa, c’è chi invece attende ancora di ricevere il via libera che dipende soprattutto dall’andamento dei lavori di messa in sicurezza. L’attesa non è finita. Il sindaco Renato Accorinti ha firmato la proroga dell’ordinanza di sgombero nelle aree ancora evidentemente non sicure, l’ordinanza era la n. 122 del 22 febbraio scorso del Commissario Luigi Croce e fissava la scadenza del provvedimento per il 31 ottobre. Il Sindaco Accorinti ha scelto di andare avanti, fissando una nuova data tra un anno, esattamente il 31 ottobre 2014. Si tiene in considerazione la perimetrazione del rischio elaborato durante la conferenza dei servizi del 25 ottobre 2012, sono però previste alcune possibilità di rientro. Riprendendo la vecchia ordinanza, il Sindaco decreta di “disporre nelle aree B1 e B2 la possibilità di uso abitativo qualora l'immobile abbia almeno due piani fuori terra e di ammettete l'utilizzo del piano terra per scopi commerciali, solo in ore diurne, così come previsto dalla commissione di esperti".

Le aree B1 sono poi destinate a divenire Verdi, quindi prive di limitazioni d'uso non appena i lavori di mitigazione del rischio idrogeologico saranno ultimati. Su questo punto il Sindaco chiede al Direttore generale del dipartimento regionale di Protezione civile di comunicare immediatamente l'ultimazione degli interventi e quindi la riapertura delle aree. Ci sono però anche le zone soggette a frane "lente", come il villaggio Pezzolo, per il quale Accorinti ha richiesto al dipartimento regionale di Protezione civile di finanziare la perizia redatta dallo Staff Protezione civile per il monitoraggio del dissesto. Uno studio geologico dovrà invece approfondire le condizioni di rischio dell’intero territorio, compreso lo studio delle frane "lente" al villaggio Altolia.

Con la proroga dell’ordinanza, l’amministrazione Accorinti aggiunge all’elenco degli immobili interdetti anche quelli che “non hanno condizioni di sicurezza per la presenza di ruderi pericolanti e quelli che ricadono in area non perimetrata ma che si potrebbero essere a rischio”. Gli immobili che invece non rientrano nell’elenco possono invece essere utilizzati se “dotati di allaccio ai servizi essenziali e se la loro raggiungibilità non sia impedita da cantieri”.

Allo Staff di Protezione Civile spetterà il compito di rettificare il provvedimento non appena verranno eseguiti i lavori di mitigazione del rischio idrogeologico e si avranno i risultati dello studio delle aree che necessitano di approfondimento geologico. Dovrà poi mantenere il sistema di allertamento della popolazione nel caso di eventi critici, per evitare di arrivare impreparati come purtroppo accadde quattro anni fa.

F.St.