“Con il governo Monti il progetto del ponte sullo Stretto era stato cancellato per cui era stata rivisitata la logica del corridoio dell’alta velocità europea che da Berlino andava a Palermo. Ritengo che, alla luce di questa iniziativa encomiabile, vada rivisto il tema dell’alta velocità del corridoio Berlino-Palermo, che penso vada riattivato e che in quella logica vada riattivata la tipologia di trasporto che da Messina deve arrivare a Palermo con l’alta velocità, perché si tratta di un tutt’uno”.
Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ieri alla presentazione di avvio dei lavori della superstrada Catania – Ragusa.
“Sposterò la mia attenzione nel rivedere quel che era successo con il governo Monti, quando siamo stati tagliati fuori dall’alta velocità Palermo-Messina perché venuto meno il ponte e venuto meno il corridoio Berlino-Palermo. Adesso – ha concluso Schifani – sono cambiate le cose. Noi come Regione ci riattiveremo in un confronto con il ministro Salvini e il governo, sicuri di trovare una grandissima e attenta interlocuzione nel rivedere questi presupposti”.
In Sicilia sono in corso i lavori per il doppio binario tra Palermo e Catania e tra Catania e Messina ma non tra Palermo e Messina. Dal 2019 sono in corso i lavori per il raddoppio su 12 km, tra Cefalù Ogliastrillo e Castelbuono, dovevano concludersi entro il 2023 ma il termine non sarà rispettato.
Per gli 87 km a binario unico tra Patti e Castelbuono c’è solo uno studio di fattibilità. Se ne parla da anni ma non sono mai stati fatti passi in avanti. Ad oggi la traccia più veloce tra Palermo Centrale e Messina Centrale, 224 chilometri, è di 2 ore e 47 minuti. Via Catania, il percorso si allunga a ben 336 chilometri che, con l’intero tracciato a doppio binario, si potrebbero percorrere più o meno nello stesso tempo. Senza raddoppio Patti – Castelbuono, dunque, da Palermo non c’è alcun risparmio di tempo per arrivare a Messina.