Bocciata la Sogas, puntualmente viene riproposto il progetto Aeroporto del Mela

Con il divorzio decretato dal consiglio provinciale tra palazzo dei Leoni e Sogas, torna in auge puntualmente il progetto di realizzazione dell’Aeroporto del Mela. Un’opera della quale si discute da anni, ma che non ha mai trovato sbocchi pratici. Ci credono i tanti comitati costituitisi, anche a seguito dell’enorme spinta che aveva impresso all’idea l’ex presidente della Provincia, Turi Leonardi. Successivamente, nonostante i pesanti sforzi economici progettuali, la possibilità è rimasta chiusa in un cassetto semi-chiuso: Ricevuto possibilista, che non ha mai chiuso la porta a quanti hanno chiesto una nuova accelerata, ma che in realtà ha sempre creduto maggiormente nel rilancio dell’Aeroporto dello Stretto. Così come testimoniato dagli ingenti investimenti.

Dalla zona tirrenica, precisamente dal consigliere autonomista, Tonino Calabrò, arriva un appello inequivocabile: «Ricevuto, ora più che mai, non dovrà farsi sfuggire l’opportunità di mettere in atto concretamente ciò che già dal 2005 l’amministrazione provinciale, attraverso un proprio competente Comitato Tecnico Scientifico, aveva individuato quale opera strategica. L’Aeroporto del Mela nel Piano di Sviluppo della Provincia di Messina. Una opportunità che rappresenterebbe un concreto investimento in infrastrutture utili allo sviluppo economico e non solo turistico della nostra provincia. L’aeroporto del Mela inoltre rappresenterebbe l’investimento utile a garantire un servizio, nell’ottica della contiguità territoriale, per tutti i 109 comuni della provincia di Messina, sopratutto in un momento in cui si discute sia a Roma come a Palermo dell’abolizione delle province regionali in favore dei consorzi di comuni che difficilmente avrebbero risorse adeguate per grossi investimenti infrastrutturali».

Anche politicamente Calabrò interviene su quanto accaduto in aula martedì: «Il voto in aula sulla Delibera di dismissione delle quote societarie della Sogas rappresenta un segnale politico inequivocabile. Segnale dettato da tutte le forze politiche che hanno votato favorevolmente (compreso il sottoscritto) e anche dalla PdL che con la permanenza in aula ha di fatto mantenuto il numero legale per l’approvazione».