De Luca vuole la sosta breve. Ma non sa che c’è già e costa pochi centesimi

8 centesimi. O al massimo 25. E’ il costo di 10/15 minuti di sosta nei parcheggi a pagamento del centro città da un anno esatto, cioè da quando è stata attivata la possibilità di pagare con l’app My Cicero (VEDI QUI). Una serie di vantaggi di non poco conto rispetto ai vecchi gratta e sosta: non bisogna cercare e acquistare i tagliandi, non bisogna pagare in anticipo né calcolare per quanto tempo, non si rischia di incorrere in sanzioni se si ritarda rispetto al previsto, si fa tutto con lo smartphone in pochi secondi e, soprattutto, si pagano i minuti di sosta effettivi.

Chi sa usare Facebook o Whatsapp, ormai anche molte persone in età avanzata, non avrà difficoltà neppure con l'uso di My Cicero, app semplicissima pure se non si è particolarmente avvezzi alla tecnologia. E se proprio non ci si riesce non mancano le alternative: farselo impostare da qualcuno e farsi spiegare il facile utilizzo o continuare a usare i gratta e sosta o usare i mezzi pubblici.

In pratica, col gratta e sosta, parcheggiare per 5 minuti costa 50 centesimi o 1 euro, a seconda della zona, mentre con My Cicero, può costare da 4 a 8 centesimi. Un prezzo talmente basso che, almeno in questi casi, dovrebbe scoraggiare ogni tipo di sosta irregolare, se non altro per chi si preoccupa di non infrangere il codice della strada.

8 centesimi, quindi, è il costo di 10 minuti di sosta nei lotti meno centrali, in cui si paga meno; 25 centesimi è il costo di 15 minuti di sosta nei lotti più centrali, in cui si paga di più. In mezzo, tutte le possibili variazioni, a seconda dei singoli minuti in cui si sosta.

La sosta breve, dunque, a Messina è già prevista. Ma il neo sindaco Cateno De Luca forse non lo sa, visto che al termine dell’incontro di ieri col dirigente alla mobilità, Mario Pizzino, auspica “un’evoluzione della Ztl, affinché come previsto dal nostro programma elettorale si provveda ad istituire una sosta breve, di 10 o 15 minuti, davanti alle attività commerciali per agevolare la nostra comunità”.

Ma la comunità è già agevolata, chiunque possieda un mezzo proprio può permettersi di pagare fino a 25 centesimi. Pensare ad una nuova sosta breve, si suppone gratuita, si traduce in uno spreco di tempo, nessun vantaggio e anzi una perdita, seppur minima, per le casse comunali. Senza contare il fatto che avvantaggiare ulteriormente il trasporto privato lo incentiva a scapito di quello pubblico, con altri guai per Atm e aumento di traffico in centro città.

“Tutto ciò – insiste De Luca – rientra nella riorganizzazione del sistema di trasporto urbano, che prevede l’abolizione del tram e la sostituzione con bus elettrici”. E in effetti la logica, totalmente sballata, non è molto differente.

Per fortuna, dall’incontro è venuta fuori un’importante “novità” sulla via don Blasco: “Abbiamo concertato – conclude il sindaco – che la sua attivazione sia fondamentale per smaltire il traffico cittadino”. Bella scoperta.