Si allungano i tempi per l’avvio dell’Aro, l’area di raccolta ottimale che manderà definitivamente in soffitta l’era degli Ato, nei Comuni di Roccalumera e Furci Siculo. I motivi sono di natura burocratica. Il Consiglio furcese sarà chiamato nella seduta convocata per oggi alle 18,30 dal presidente Gianluca Di Bella, ad approvare il Piano di intervento per lo spazzamento, la raccolta e il trasporto dei rifiuti solidi urbani. Che, per la cronaca, era stato esitato dalla Giunta. Dopodiché si potrà avviare la procedura per l’espletamento della gara. Parliamo di un appalto da 6 milioni e mezzo di euro: 5 milioni e 927mila e 650 euro più Iva al 10%, dei quali 5 milioni 749mila e 820 a base di gara oltre oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso (177mila e 829 euro), per una durata complessiva di sette anni.
L’impegno di spesa in questione verrà sostento in parti uguali dai due Comuni interessati, mentre la competenza per l’espletamento della gara d’appalto è dell’Urega di Messina. Roccalumera e Furci si apprestano a voltare pagina per quanto riguarda la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. L’iter che di fatto mette in moto l’Aro (Ambito di raccolta ottimale) del Dinarini è stato avviato lo scorso novembre con determina dirigenziale dell’area tecnica del Comune di Roccalumera, ente capofila con la quale si attiva il sistema il procedura aperta con il criterio di aggiudicazione del servizio mediante l’offerta economicamente più vantaggiosa. Come specificato nel bando, “il servizio prevede il raggiungimento di prefissate percentuali di rifiuti di raccolta differenziata e di riduzione dei quantitativi di rifiuti solidi urbani indifferenziati da avviare allo smaltimento finale”. Pertanto “l’offerta proposta dai concorrenti dovrà tenere conto delle specificità del territorio interessato e delle caratteristiche previste per la gestione”. Il Piano d’intervento dell’Aro Valle del Dinarini è stato approvato il 5 marzo del 2014 dal dipartimento regionale Acqua e Rifiuti dell’Assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di Pubblica utilità. Adesso non resta che attendere l’espletamento della gara.
Carmelo Caspanello