Barcellona, la Collica si ricandida: “Mi volevano attaccata a un respiratore, il loro”

“Non immaginavo di dover tornare in questa piazza così presto”, così, davanti ad una piazza gremita e curiosa, visibilmente emozionata, l’ex sindaco di Barcellona Maria Teresa Collica prende la parola, dopo i recenti fatti del 12 marzo che hanno visto passare la mozione di sfiducia nei suoi confronti dal consiglio comunale.

“Fare il sindaco certamente non è facile. Spesso si sbaglia. Sicuramente si è sbagliato in questi anni, ma quei motivi non potevano bastare per mandare a casa un sindaco a due anni e mezzo dal suo insediamento.” Ribatte dunque, con fervida irremovibilità le ragioni della propria scelta, attaccando duramente i firmatari della mozione – con particolare acredine i consiglieri di quell’area di sinistra dalla quale “è inaccettabile ricevere un simile atteggiamento” – e chi in questi anni le ha mosso critiche sull’inesperienza politica. L’ex primo cittadino di Barcellona ritorna dunque ad appellarsi al leitmotiv che aveva caratterizzato la precedente campagna elettorale, a quella svolta, e a quell’opinione collettiva anti sistema, “vengo accusata di inesperienza politica, critiche sterili che respingo, ma riconosco che se sono sindaco di questa città è anche per questo, perché tutti ricordiamo come questa città ci è stata consegnata da chi aveva esperienza politica.” Maria Teresa Collica snocciola, uno ad uno, tutti i finanziamenti ottenuti per la manutenzione delle scuole, per la riqualificazione del mercato ortofrutticolo e di particolari aree urbane; è un fiume in piena di parole accorate ma severe in cui emerge l’ indignazione e probabilmente la rabbia di vedere interrotto il proprio percorso intrapreso in questi primi due anni di mandato, parole che suonano come i prodromi di una campagna elettorale infuocata. A sostenerla in questa nuova ricandidatura anche il sindaco Renato Accorinti, che in chiusura ha ribadito la propria vicinanza non solo politica ma anche affettiva alla Collica e non nascondendo la consapevolezza che i fatti di Barcellona potrebbero verificarsi prossimamente anche a Palazzo Zanca.

Giuseppina Borghese