Politica

Amministrative, De Luca promette: “Con Basile fino alla fine, Messina non sarà forziere elettorale”

Dopo le dimissioni notturne e l’investitura “alla Maria De Filippi” del direttore generale Filippo Basile, Cateno De Luca torna sulle prossime amministrative di Messina durante la trasmissione Casa Minutella di BlogSicilia in collaborazione con Tempostretto.

In diretta, l’ex primo cittadino ha assicurato che non ci sono altre candidature pronte a scendere in campo più avanti e il direttore generale non è il nome da bruciare. “Non ci saranno ripensamenti, Basile è e resta il candidato a sindaco. Qualcuno pensa e vuole sostenere che Basile è il candidato da schierare mentre regolo i miei conti a Palermo, non è così”.

Ieri però Basile si è trincerato dietro il silenzio stampa, imposto anche agli altri membri della Giunta. Parleranno soltanto sabato, tutti insieme. Nel frattempo De Luca è a Palermo per definire alcuni delicati passaggi, a cominciare dai rapporti con Micciché. Non è un caso che Forza Italia proprio in queste ore torni a caldeggiare il nome di Matilde Siracusano come candidata a sindaco di Messina.

Il direttore generale nel pomeriggio ha siglato le dimissioni e secondo De Luca il commissario dovrebbe essere nominato entro venerdì.

Basile è l’uomo dei conti, quindi la garanzia per i progetti e i fondi in arrivo, sempre utili a fini elettorali. Ma non è candidato perché è l’uomo che ha in mano il “tesoretto” da spendere in campagna elettorale, spiega De Luca, che ha affidato a Danilo Lo Giudice il compito di svelare la strategia, la stessa notte delle dimissioni: “Basile è l’uomo della normalizzazione – dopo i toni a volte eccessivi di De Luca “Non ha le sue spigolature, non dice parolacce”. Insomma De Luca forse ha capito che il giochetto delle pernacchie aveva stancato a Messina, e nell’ottica di recuperare quel pur minimo consenso forse penso, ma soprattutto con la necessità di guadagnarne ulteriore, ha capito che aveva bisogno di un “alter ego” di uno spessore diverso.

“Non capisco che vuol dire “a fini elettorali”, ha detto De Luca a proposito dell’accostamento alla blindatura dei conti di Palazzo Zanca con la campagna per le regionali in vista. Di elezioni, però, De Luca ne ha davanti tre: a Messina per la presidenza del consiglio e per sostenere il suo sindaco, a Palermo per le regionali, ma ci sono anche le politiche e non nasconde il suo interesse. Le risorse, quindi, servono.

“Gli uomini ci sono, ho già nomi per presentare 8 liste a Messina, poi per capacità organizzativa posso fare scuola, d’altronde sono stato dirigente generale di una struttura presente in 78 province e 12 regioni”, dice facendo riferimento alla Fenapi. L’organizzazione sarà il suo sostegno anche stavolta?

“Poi ho le mie risorse, io campo del mio lavoro, dichiaravo e continuo a dichiarare 400 mila euro l’anno – aggiunge – non campo di politica ed è per questo che posso permettermi il lusso di non fare patti”, dice De Luca, che ascrive proprio a questa caratteristica il mal di pancia di chi lo definisce “poco affidabile”. Chi sa che ne pensa Carlotta Previti.

“Messina mi ha sorpreso – conclude infine l’ex primo cittadino – non mi aspettavo l’affetto di così tanta gente che invece me l’ha dimostrato e soprattutto quello dei bambini”. Un fatto negativo che non si sarebbe mai aspettato? “Il caso dell’ex Sea Flight per le connivenze col Demanio Marittimo scoperte, mi prometto di andare in fondo anche dalla Regione”, annuncia.