La Badia Residence ricorre al Tar contro il provvedimento del Genio Civile

Una palazzina di dieci piani in via Salso, al rione Carrubbara e l’ok del Genio Civile condizionato all’abbattimento e ricostruzione arretrata del muro di Salita Contino. Sembrava tutto stabilito per un progetto che avrebbe permesso al privato la realizzazione della palazzina ed avrebbe “donato” al pubblico un’opera che consentirebbe un accesso facilitato all’intera zona di Messina 2.

Con provvedimento del 14 novembre 2012, infatti, il Genio Civile ha subordinato l’efficacia della propria autorizzazione alla sussistenza di due elementi: il parere favorevole dell’Amministrazione Comunale in merito alla idoneità della viabilità prevista a sopportare il maggior carico urbanistico; la preventiva realizzazione delle opere di sistemazione esterna attraverso paratia in sostituzione del muro ed allargamento della Via Salita Contino.

Il progetto della ditta Badia Residence Srl dovrà quindi essere presentato al Comune di Messina per le necessarie valutazioni, nonché per il rilascio della licenza a costruire e potrà vedere una realizzazione solo dopo l’effettuazione dei lavori di rilievo pubblicistico da effettuarsi nella Via Salita Contino.

La ditta aveva manifestato la sua disponibilità anche con la presentazione di un’apposita relazione tecnica trasmessa all’ingegnere capo del Genio Civile il 4 settembre 2012 ma ora, denuncia il consigliere della III circoscrizione, Santi Interdonato, “non solo non ha ancora presentato il progetto al Comune per l’ottenimento della licenza a costruire, ma ha promosso ricorso al Tar contro il provvedimento del Genio Civile allo scopo di richiederne l’annullamento solo per la parte che subordinava l’efficacia del provvedimento di autorizzazione alla preventiva realizzazione delle opere di sistemazione esterna con allargamento della Via Salita Contino”.

“In pratica – prosegue Interdonato – la ditta compie un vero e proprio voltafaccia a quanto concordato con la Circoscrizione e rispetto agli stessi impegni assunti durante la fase istruttoria del provvedimento. Con l’intrapresa azione legale, la ditta ha svelato le proprie vere intenzioni, non sappiamo se sussistenti ab origine o maturate strada facendo, consistenti nell’incassare l’autorizzazione del Genio Civile nella parte più favorevole e puntare alla cassazione della condizione sospensiva posta a carico ai fini della tutela della viabilità pubblica e della necessità di garantire l’efficacia delle vie di fuga”.

Il consigliere lancia un monito: “L’obiettivo è evidentemente quello di eludere lo scoglio ritenuto più difficile da sormontare, stante nell’ottenimento dell’autorizzazione da parte del Genio Civile, ritenendo che, aggirato l’ostacolo, avranno vita facile presso il Comune per il rilascio della licenza a costruire, magari approfittando della grande difficoltà del dipartimento competente a smaltire i carichi di lavoro. In ogni caso – conclude Interdonato – anche qualora il Tar dovesse dare ragione ai ricorrenti, la battaglia per far valere le ragioni della tutela del territorio allo scopo di migliorare l’esistente ed impedire la realizzazione di ulteriori danni si sposterà in sede comunale non appena verrà presentato il progetto. È necessario opporsi con tutte le proprie forze all’azione di coloro che intendono compiere affari senza preoccuparsi della collettività. È anche a causa di comportamenti di questo genere che negli anni è stato deturpato il volto della città compromettendone lo sviluppo architettonico e urbanistico”.

Sull’altro fronte della vicenda, ovvero l’elaborazione e l’approvazione del progetto di esclusiva rilevanza pubblica, stante nell’abbattimento ed arretramento del muro di Via Salita Contino, il consigliere osserva come a causa di varie vicende ci si muova con estrema lentezza. Tuttavia, Interdonato si confida fiducioso sull’operato del progettista, l’ingegnere Nunzio Santoro, e del rup, l’ingegnere Salvatore Bartolotta, entrambi dipendenti comunali.