“Stipendiucci” all’Amam: un lavoratore costa il doppio rispetto alle altre partecipate

Quanto costa il personale delle partecipate di Palazzo Zanca? Quanto costa la forza lavoro che riempie le grandi società figlie del Comune, Atm, Messinambiente, Ato3 e Amam? Quali saranno gli scenari che si potranno aprire in vista del progetto partorito dall’amministrazione Accorinti per creare in Amam una mini multiservizi e dire addio a Messinambiente e Ato3? Numeri e dati che fotografano una delle spese più consistenti quando si parla di servizi e partecipate. Cifre che abbiamo messo a confronto, scoprendo che tra le diverse società sembrano esserci isole felici e posti di lavoro normali, dipendenti che guadagnano anche il triplo dei colleghi che in un’altra società svolgono le stesse mansioni. Un’analisi che nasce dalla lettura di una tabella elaborata dall’ormai famigerato Centro Studi Enti Locali e inserita dalla giunta Accorinti nella delibera del 17 dicembre scorso con cui affidava al Csel l’incarico di formare il personale comunale e delle partecipate. Una tabella che elenca il numero dei dipendenti di ogni singola società partecipata del Comune ed il relativo costo lordo annuale.

A leggere la tabella si rileva un dato che a prima vista è sorprendente. All’AMAM, il costo complessivo del personale, pari a 55 unità, è stato pari a 3.483.404 euro. Di per sé il dato non dice niente, ma comparando i dati di tutte le partecipate ed estraendo il dato medio emerge qualcosa di interessante: un dipendente costa all’AMAM, mediamente, 63.335 euro all’anno. Nelle altre società invece il costo medio per dipendente è molto più basso: Messinambiente €. 40.558/anno, ATO3 €. 36991/anno, ATM €.36.078/anno.

Pertanto ad AMAM il costo del personale è il 56% più alto di quello di Messinambiente, nonostante nella partecipata di via Dogali gli emolumenti per notturno e festivi incidano già abbastanza sul costo medio base; il 71% più alto di quello di ATO3 ed il 76% più alto di quello di ATM, anche qua nonostante notturni e festivi incidano sul costo medio base.

Perché questa grande differenza? Qualcuno per giustificare ha detto di verificare pianta organica e mansioni di AMAM. Abbiamo fatto di più. Siamo andati a vedere i bilanci e le note integrative nell’anno 2013 pubblicati nei siti dalle società partecipate del Comune di Messina ed abbiamo analizzato i dati. Gli stessi dati utilizzati anche dal Centro Studi Enti Locali.

Ad AMAM nel 2013 c’erano 2 dirigenti, 23 impiegati e 30 operai, per un totale di 55 dipendenti.

A Messinambiente c’erano 2 dirigenti, 47 impiegati e 524 operai, per un totale di 573 dipendenti.

Ad ATO3 nel 2013 c’erano 1 dirigente, 15 impiegati e 37 operai, per un totale di 53 dipendenti.

Ad ATM c’erano 2 dirigenti, 85 impiegati e 491 operai, per un totale di 578 dipendenti.

Per fare un confronto quanto più realistico e veritiero siamo andati a vedere anche i contratti nazionali applicati dalle società, trovando i dati del contratto Gas-Acqua applicato in AMAM e quello del comparto ambientale applicato in ATO3 e Messinambiente. Per quello che riguarda il contratto ATM il riferimento è al CCNL Autoferrontranvieri con i dati aggiornati al 2015.

Dall’analisi delle tabelle risulta evidente che il contratto nazionale Gas-Acqua è mediamente più basso del contratto Ambiente di circa il 12%. Ecco dunque la prima anomalia: perché se il contratto applicato in ha un costo medio più basso, in Amam il costo medio è addirittura quasi il doppio di quelli di ATO3 e Messinambiente? Continuando nell’analisi e mettendo in relazione il contratto Gas-Acqua con quello ATM risulta evidente che quest’ultimo sia mediamente più basso di circa il 15%. Anche in questo caso non si comprende il perché del maggiore costo del 76% riscontrato tra la retribuzione media dei dipendenti AMAM con quella media dei dipendenti ATM.

Non si giustifica neanche con la tipologia dei dipendenti. Basta comparare i dipendenti di AMAM e ATO3 per verificare che in linea di massima tra dirigenti, impiegati ed operai il numero è pressoché uguale. Quindi cosa fa aumentare così tanto il costo del personale AMAM?

Pare che la motivazione ufficiale sia quella di addebitare così alti costi agli straordinari. Ma la paga per straordinario è normalmente una percentuale della paga base e pertanto servirebbero un numero di ore superiore a quelle di contratto per giustificare con il solo straordinario un così alto costo del personale.

E nessuno si sogni di dire che eventuali straordinari possono minimamente fare innalzare il costo così tanto perché negli anni passati altre società, ad esempio Messinambiente, sono state messe sotto accusa per l’utilizzo eccessivo di straordinari e nonostante ciò, come dimostrano anche i dati emersi, il costo medio dei dipendenti di Messinambiente è poco più alto della media nazionale.

In pratica è come se ad AMAM, nel 2013, quindi ancora prima che arrivassero i rinforzi di ex CEA e FELUCA, ogni dipendente fosse costato più di un livello quadro, il cui costo annuo lordo nel 2013 era di appena € 59000/annui. E’ evidente che qualcosa non torna e forse è proprio questo il momento per fare luce e chiarezza, soprattutto in vista dei progetti che l’amministrazione Accorinti ha messo in cantiere per l’Amam. Una Giunta come quella di Renato Accorinti non può tollerare che i costi del personale siano esageratamente così alti ed anche nel nuovo provvedimento che disegna la nuova Amam rifiuti i costi si mantengono comunque alti anche per il 2014, 2015 e 2016. Dalla tabella che si trova a pag 34 del Piano economico finanziario dell’Amam acqua/rifiuti, il costo medio del personale rimane sopra i 64.000 euro/anno; gli ex CEA 16.000 euro/anno e quelli ex FELUCA 42.000 euro/anno, più bassi dei dipendenti storici di Amam.

Ciò che sorprende è come nessuno abbia fatto controlli su questi costi e come ci sia stato, inspiegabilmente, un silenzio su questa situazione da parte di molti. Probabilmente anche da parte di quei sindacati che oggi si stanno spaccando sull’operazione che porterà ad Amam tutti i lavoratori di Messinambiente e Ato3. Qualcuno teme che ci sia chi remi per il mantenimento di questa isola felice con retribuzioni da favola, ma con il provvedimento di affidamento dei rifiuti all’Amam si accenderanno inevitabilmente i riflettori sulla partecipata di viale Giostra. Questo è il quadro di partenza.

Francesca Stornante