Una settimana fa l’inizio dell’ “odissea idrica”. A distanza di sette giorni Buzzanca fa il punto: «Dall’Amam scarsa comunicazione»

Sette giorni fa come oggi Messina rimaneva a bocca asciutta. A distanza di una settimana, incredibile ma vero, in alcune zona della città l’approvvigionamento idrico non è ancora tornato del tutto a regime (fascia nord e aree collinari), segno evidente di problemi gestionali di cui si è ben consapevoli ma che purtroppo, nel momento dell’emergenza, piombano addosso senza controllo esattamente come la frana che a Trappitello ha travolto la condotta di Fiumefreddo. Una settimana esasperata ed esasperante quella vissuta in città, alimentata, purtroppo, dalla cattiva comunicazione, anzi dalla totale assenza di comunicazione, da parte dell’Azienda Acqua, che per tutta la durata del disservizio, tranne gli ultimi giorni, non ha permesso ai cittadini, “assetati” oltre che di acque, di aggiornamenti, di avere un quadro esaustivo della situazione.

Una mala gestione comunicativa, che ha dunque ulteriormente appesantito la vicenda e che viene fortemente stigmatizzata anche dal sindaco Buzzanca, che su quanto accaduto e più in generale sulla necessità di affrontare in modo organico il problema acqua, fa il punto della situazione attraverso un video: «Lo dico con estrema franchezza, è mancata una comunicazione capillare da parte dell’Amam che se ne sarebbe dovuta occupare e che invece non ha tenuto in ordine il proprio sito nel momento in cui l’informazione telematica sarebbe diventata oggetto di attenzione da parte di tutti. Non entro nel merito delle modalità con cui è stato necessario effettuare gli interventi, decisamente complessi, nell’area interessata dalla frana, anche perché a causa delle piogge abbondanti che ci sono state durante le operazioni, tutto è stato più difficile. Tuttavia – ribadisce Buzzanca – mi sono dovuto fatto carico di informare i cittadini, che sono stati spaventati dalla mancanza di informazione».

Il primo cittadino che sul fronte comunicativo non ha dunque fatto sconti all’Azienda Acque, interviene poi sulla questione della fornitura dall’Alcantara di cui tanto si è discusso in questi giorni e di cui si discuterà anche nell’incontro fissato martedì alla provincia con i dirigenti dell’Ato Idrico e della Regione: «In questi giorni si è parlato di fare ricorso alla fornitura dell’Alcantara, noi stiamo lavorando affinché il governo regionale si faccia carico del problema perché sarebbe impensabile per il Comune sostenere una spesa dieci volte superiore rispetto a quella che paghiamo per Fiumefreddo. Ricordo – continua Buzzanca – che per l’utilizzo dell’Alcantara esiste un’apposita società di cui fa parte, oltre Siciliaque anche la Regione. Speriamo, dunque, che possa valere un principio fondamentale che è quello della partecipazione del pubblico, in questo caso del governo regionale, che in caso di esigenza possa intervenire facendo abbattere i costi di utilizzo. In caso contrario sarebbe la comunità messinese, di volta in volta, a doversene fare carico». Al momento la città dello Stretto copre il 20% del fabbisogno giornaliero con l’acquedotto della Santissima, tutto il resto viene da Fiumefreddo. Ecco perché, ora più che mai, è necessario trovare un punto di incontro che eviti di mettere nuovamente in ginocchio la città. (EDP)