Confronto su gestione e politiche del territorio: Il IV quartiere “apre” a politici, addetti ai lavori e cittadini

“Progetto per la Città. Analisi delle criticità e proposte di intervento”. L’argomento merita attenzione, ma a rivolgerla non saranno solo, o meglio, non soltanto, gli addetti ai lavori. Se ne dibatterà infatti nel corso del consiglio straordinario aperto indetto dalla IV circoscrizione, che si terrà venerdì 27 alle 17.30 nei locali della “Pineta Sporting Club”, sul torrente Trapani. In una delle zone “simbolo” delle battaglie portate avanti dal quartiere, che dall’inizio del mandato elettorale ha rivolto particolare attenzione ai temi riguardanti l’assestto urbanistico e territoriale della città. Ancor di più a seguito di un evento, quello dell’ottobre 2009, che come spiegato il presidente Francesco Quero ha rappresentato, o forse avrebbe dovuto rappresentare, uno spartiacque tra il prima e il dopo. Il condizionale è d’obbligo visto che, ancora oggi, a distanza di tre anni dai fatti, ci si trova in un pantano urbanistico fatto di regole vetuste e non più rispondenti alle logiche del territorio, che a fronte di una crescente espansione edilizia conta una progressivo decremento della popolazione.

Punto di partenza del dibattito, a cui sono stati invitati a prendere parte anche i presidenti degli altri quartieri, sarà il documento votato dal consiglio nella scorsa seduta, una sintesi delle esperienze maturate e approfondite nel corso di questo mandato: dalla vicenda riguardante il crollo del tratto basso del torrente Trapani, al caso edilizio di Pompei, passando per le criticità individuate nella zona dello Scoppo e a quelle indicate nelle relazioni tecniche predisposte in collaborazione con l’ordine degli ingegneri e con il geologo Gambino (Fondo Sterio, Puntale Arena, Fondo Galletta). E, dulcis in fundo, la vallata del Trapani “devastata negli ultimi 4 anni da interventi edilizi massicci e invasivi”.

Una delibera articolata, quella sottoscritta in modo compatto dal quartiere, in cui si chiede, “al di là di ogni intento demagogico di stornare le risorse per il Ponte sullo Stretto a favore della infrastrutturazione e della messa in sicurezza del territorio della Provincia di Messina”. Ma i problemi non sono solo economici. Altrettanto impellente, infatti, è la necessità di una riforma della normativa urbanistica in Sicilia, (l’attuale risale a 40 anni fa) “prevedendo – si legge nel documento del rivolto a deputati regionali e nazionali – strumenti flessibili e procedimenti veloci, attualizzabili ai cambiamenti delle città. A livello locale, è invece necessario stabilire per i futuri insediamenti edilizi nella città costruita, il non utilizzo di altro e nuovo suolo, con attenzione particolare alla qualità dei nuovi insediamenti: ovvero costruire meno, costruire meglio”.

Obiettivi ambiziosi che non devono diventare utopie. Per farlo è però necessaria una reale collaborazione tra le parti, tra pubblico e privato, tra politica e imprenditori, invitati a prendere parte al dibattito. Un confronto che al centro deve porre la vivibilità di Messina, una città di cui è necessario riscoprire periferie, quartieri e villaggi, rilanciandone la qualità urbana, tra mare e monti. (EDP)

(FOTO STURIALE)