La casa cantoniera “Casazza” di Messina sarà un centro medico di eccellenza

«Ora abbiamo la possibilità di acquisire una struttura che rappresenta un volano per la ricerca». Così ieri, con grande entusiasmo, Vincenzo Barone, direttore commissario straordinario dell’IRCCS-Centro Neurolesi “Bonino-Pulejo” di Messina, ha salutato il rinnovo della convenzione con la quale l’Anas, il gestore della rete stradale nazionale, ha concesso all’Istituto messinese, per nove anni, la casa cantoniera “Casazza”, al km 7,860 della SS 113.

A firmare la Convenzione, oltre al direttore Barone, il presidente dell’Anas Pietro Ciucci che non ha nascosto la soddisfazione per il rafforzamento di un accordo che vede l’Anas attore protagonista nel sostegno alla ricerca. «La firma di questa convenzione rappresenta, per tutti noi, motivo di grande orgoglio e conferma l’impegno dell’Anas nel voler sostenere il Centro Neurolesi “Bonino-Pulejo”, un’eccellenza nel panorama della ricerca scientifica, coscienti del fatto che tra le cause di molte patologie di natura neurologica vi sono anche gli incidenti stradali», ha sottolineato Ciucci nel corso dell’incontro.

La prima convenzione era stata sottoscritta nove anni fa e da allora l’edificio dell’Anas ha ospitato uffici amministrativi del Centro Neurolesi che da oggi predisporrà le procedure necessarie a far sì che la casa cantoniera diventi un vero e proprio laboratorio per lo svolgimento di attività cliniche e di ricerca scientifica all’avanguardia nell’ambito della prevenzione, diagnosi e cura delle gravi cerebrolesioni.

«L’accordo stipulato», sostiene Placido Bramanti, direttore scientifico del Centro Neurolesi, «consentirà di mettere in pratica l’alto valore dell’innovazione tecnologica applicata nell’ambito della neuro riabilitazione e delle gravi cerebrolesioni, in linea con i più alti standard di ricerca scientifica. Ciò come risultato ed esempio della continua integrazione tra l’attività dell’Anas e il campo della ricerca sanitaria».

L’immobile dell’Anas ospiterà anche un sistema di realtà virtuale immersiva, unico in Italia e, al momento, uno dei primi in Europa. Si tratta di un sistema multisensoriale per la valutazione ed il trattamento del movimento umano, dotato di realtà virtuale che permette di valutare la risposta cognitiva a stimoli visivi, uditivi, vestibolari e tattili, isolati o combinati.

«Tale apparecchiatura», chiarisce Bramanti, «consente anche la riabilitazione di coloro che hanno perso gli arti. Siamo molto orgogliosi perché si tratta di un passo avanti a livello nazionale».

Questo tipo di attrezzatura è usata anche a Tel Aviv per la riabilitazione dei militari. Per questo motivo, la squadra di operatori, selezionati tra ingegneri informatici e tecnici della riabilitazione, che ne permetterà il funzionamento, si formerà in Israele e negli USA. La struttura sarà operativa tra sei mesi circa, secondo le stime del direttore Barone.

Presenti alla firma della convenzione, oltre ai già citati, il condirettore tecnico di Anas Alfredo Bajo ed il direttore regionale dell’Anas per la Sicilia, Salvatore Tonti.

Gabriele Quattrocchi