Porto di Tremestieri, ecco cosa manca per il via libera definitivo

Porto di Tremestieri, ecco cosa manca per il via libera definitivo

Marco Ipsale

Porto di Tremestieri, ecco cosa manca per il via libera definitivo

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martedì 13 Marzo 2018 - 12:09

Non decorrono da oggi i 570 giorni previsti da contratto per l’esecuzione dei lavori. Adesso possono partire solo le attività propedeutiche

E’ la firma più importante tra le innumerevoli per il nuovo porto di Tremestieri. Ma non è ancora il via libera definitivo all’avvio dei lavori veri e propri. E’ utile perché consente all’impresa Coedmar di iniziare ad operare, con la bonifica delle aree e le demolizioni residue. Ma perché si possa scrivere la parola fine sull’iter burocratico bisogna ancora superare tre passaggi.

Tutti ottimisti, alla cerimonia per la firma odierna, sulla possibilità che si possa concludere in tempi brevi. Ma la storia insegna che le previsioni non vengono mai rispettate.

Partiamo dall’autorizzazione che dovrà arrivare dal Provveditorato interregionale (Sicilia e Calabria) Opere Pubbliche, che ha sede principale a Palermo. “Contiamo di ottenerla prima di Pasqua – dice il direttore dei lavori, l’ing. Pietro Certo -”.

Nessuna previsione, invece, per il via libera da parte del Genio Civile. Lo scorso 15 febbraio è stato firmato insieme al Comune un verbale in cui si riassumevano sei punti ai quali adempiere. La scorsa settimana l’ufficio di via Saffi ha inviato un sollecito a Palazzo Zanca. “Abbiamo risposto un paio di giorni fa – dice l’assessore ai lavori pubblici, Sergio De Cola – e ieri c’è stato un incontro di approfondimento col dirigente Santoro”, che però replica: “Il Comune ha risposto per ciò che concerne le opere a mare ma non per i torrenti”. Quindi ci sarà da attendere ancora.

Infine serve l’ok da parte dell’assessorato regionale al territorio e ambiente per il maxi dragaggio a sud del porto attuale. Un’operazione importantissima perché consentirà di dire basta ai tanti insabbiamenti che hanno flagellato l’approdo negli ultimi anni. Nonostante la sabbia sia sempre la stessa, è stato richiesto di ripetere ancora una volta i rilievi. Passaggio consumato anche questo, ora si attende solo la risposta e la Regione ci ha più volte abituato a tempi non proprio immediati.

Non è ancora prevedibile, quindi, quale delle tre autorizzazioni arriverà prima né quando accadrà. Ma almeno il dragaggio e l’avvio dei lavori sono indipendenti uno dall’altro. “Se arriverà prima l’autorizzazione per il dragaggio – spiega la direttrice tecnica della Coedmar, Orianna Boscolo -, inizieremo con quello. Viceversa, nessun problema a iniziare il nuovo porto e dragare in un secondo momento”.

I 570 giorni previsti da contratto per l’esecuzione dei lavori (ce ne sono poi altri 270 per collaudi e messa in esercizio) decorreranno solo dal momento in cui tutto l’iter burocratico sarà concluso e quindi la consegna dei lavori passerà da parziale a definitiva.

Le parole sentite alla cerimonia odierna sono trite e ritrite, le stesse dello scorso 3 ottobre, per ricordare solo l’ultimo dei passaggi, quando fu firmato il contratto d’appalto. E’ comprensibile la soddisfazione di aver portato a compimento, o quasi, un iter infinito. Ma il rischio, più una certezza, è di dover attendere ancora alcuni mesi prima dell’avvio dei lavori effettivi.

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