Svincolo di Giostra, Picciolo: “Il Comune chiacchiera, perderemo i finanziamenti”

Il caso del viadotto Ritiro e dello svincolo di Giostra è ancora molto lontano dalla soluzione ed i finanziamenti della Protezione civile nell’ambito della gara Europea, sono irraggiungibili a meno di un miracolo.

Nella riunione di venerdì, al tavolo tecnico presso la sede del Servizio Regionale di Protezione Civile, presenti l’assessore De Cola, il Cas rappresentato da Gazzara e Frisone, l’Anas dal rup svincoli Domenico Renda e la Protezione civile regionale da Bruno Manfrè è emerso chiaramente come il cammino per la realizzazione del bypass di Giostra in tempi “europei” e con risorse appunto europee sia ancora lungo.

Il Comune infatti non è ancora in grado di conoscere i tempi esatti per redigere il progetto esecutivo e quindi cantierabile della bretella che servirebbe da via di fuga e quindi da possibile soluzione alternativa. Solo da domani l’assessorato potrà verificare gli studi che l’Anas ha messo a disposizione nei giorni scorsi. Ne consegue che senza date certe sulla progettazione esecutiva l’inserimento del by pass da parte della Protezione civile regionale tra gli interventi del PO-FESR 2007-2013 è molto improbabile, perché prevede la prima scadenza a settembre. In questo caso addio quindi gara europea da 5 milioni di euro, addio tempi brevi.

"Ci spiace doverci ripetere ma lo avevamo detto e scritto!- tuona il capogruppo regionale dei Democratici riformisti Beppe Picciolo- Le chiacchiere stanno a zero! Il progetto, fosse stato anche quello esecutivo, e non il canteriabile, della via di fuga dello svincolo autostradale di Giostra purtroppo non era pronto! Nonostante gli sforzi progettuali dell'Anas , forse un po' troppo tardivi, il comune di Messina avrà serie difficoltà ad ultimare gli elaborati necessari alla Protezione Civile per concorrere al bando europeo di 5 milioni di euro assegnati a Messina per le vie di fuga. Vuol dire che anche queste somme andranno inevitabilmente perdute”.

Il problema è serio, perché da qualche parte le risorse dovranno essere recuperate, e questo comporterà un inevitabile slittamento dei tempi inizialmente previsti oltre che il rischio di non trovare i finanziamenti necessari. A questo punto, l’unica strada è il Consorzio autostrade e questo per la verità non è da conforto, vista la situazione attuale. Ma c’è un’altra conseguenza. L’accesso ai fondi della Protezione civile ed al bando Europeo avrebbe consentito una riduzione dei tempi e la stessa impresa aveva garantito lavori celeri. Costretti a seguire una strada diversa per i finanziamenti sarà necessario bandire dal principio una nuova gara d’appalto e quindi tempi sicuramente molto più lunghi dei sei, sette mesi sui quali l’amministrazione pensava di poter contare. Senza progetto esecutivo invece la situazione è davvero problematica.

“Il Cas- prosegue Picciolo- è l’ unico Ente rimasto in grado di sostenere , con fondi propri , l'opera emergenziale. Peccato perché avremmo potuto utilizzare i ribassi d'asta del Giostra per destinarli alla sicurezza delle Autostrade od ad altri servizi carenti ! Non ci resta che sperare che la nuova perizia di valutazione della staticità del viadotto Ritiro possa darci buone nuove e che si possa ricostruire e mettere in sicurezza tutto “dal basso”!! Ovvero senza dover chiudere o smantellare tutto. Almeno speriamo che la tecnica del “basso” qui funzioni! In città , al momento, i risultati stentano ad arrivare”.

Il Cas, dopo l’allarme dell’ingegnere Sciacca in merito al rischio crollo del viadotto Ritiro ha dato incarico per una perizia che accerti la situazione reale e la possibilità di interventi di messa in sicurezza tali da evitare di dover chiudere definitivamente il tratto per anni. L’esito della perizia, alla luce dei nuovi intoppi sul by-pass sono fondamentali, perché qualora davvero il viadotto dovesse essere chiuso e la bretella, come appare, necessitare di almeno un anno per la realizzazione (e pecchiamo di ottimismo sfegatato), il rischio è quello di dover deviare il transito lungo la strada statale fino a completamento dei lavori.

E Messina, si sa, con le opere pubbliche è sfortunata.

Non ci resta che incrociare le dita e attendere l’esito della perizia da un lato e dall’altro le conclusioni del Comune sulle indagini dell’Anas e sui tempi per il progetto esecutivo del by-pass.

Rosaria Brancato