Muore al Policlinico per la perforazione dell’esofago: indagato un medico

La Procura sta indagando sulla morte di un uomo avvenuta al Policlinico il 28 agosto scorso. A determinarla sarebbe stata una perforazione dell’esofago subita durante un intervento chirurgico ma saranno le indagini a stabilire se si tratta di un caso di malasanità. La vittima è il 75enne Mario Savasta per il quale chiedono ora giustizia la moglie ed il figlio che hanno presentato una denuncia. Il sostituto procuratore Margherita Brunelli ha già iscritto sul registro degli indagati un medico del reparto di Chirurgia Generale del Policlinico con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Intanto gli uomini della sezione di PG della Polizia hanno già acquisito le cartelle cliniche al Papardo ed al Policlinico i due ospedali dai quali Savasta è transitato. Tutto è iniziato nel maggio scorso quando al Papardo dopo un esame i medici gli riscontrarono una “incontinenza cardiale”. Gli fu consigliato di sottoporsi urgentemente ad intervento chirurgico che fu eseguito il 25 giugno nel reparto di Chirurgia Generale del Policlinico. L’operazione sembrò perfettamente riuscita. I medici definirono regolare il decorso post operatorio. In realtà pochi giorni dopo Savasta accusò febbre alta ed i medici ma in una richiesta di esame radiologico la definirono “un chiaro sintomo d’infezione in corso”. La situazione si complicò finchè non si dice di sottoporre il primo luglio Savasta ad un nuovo intervento chirurgico per una perforazione dell’esofago del diametro fra 3 e 5 millimetri. Una microperforazione che sarebbe stata provocata durante l’intervento dalle pinze laparoscopiche. Poiché la situazione non migliorava il paziente fu sottoposto ad un esame endoscopico che evidenziò una fistola di 10 millimetri di diametro e non di 3 o 5 millimetri come era stato detto ai familiari inizialmente. Con il passare dei giorni le condizioni peggiorarono e la sera del 28 agosto il paziente morì nel reparto di Rianimazione per “sindrome da insufficienza multiorgano”.