Canile sovraffollato, si chiude. I volontari contro l’assessore “verde” Ialacqua

"Un fulmine a ciel sereno, non ce lo aspettavamo proprio. Pochi giorni dopo l'ultimo censimento l'assessore Daniele Ialacqua ci aveva rassicurato: prima nuovi locali, più idonei, poi lo sgombero". Così Santino Irrera di Amici di Fido, una delle quattro associazioni di volontariato che, a proprie spese ed a prezzo di notevoli sacrifici, gestisce il ricovero per cani e gatti in difficoltà di via Don Blasco, negli ex locali della Facoltà di Veterinaria. L'ultimo censimento dei Vigili Urbani è di metà dicembre scorso. Dentro c'erano circa 250 animali, una ventina oltre il limite consentito. Poi "la scoperta dell'acqua calda" degli agenti: i locali non sono idonei. Come sempre da cinque anni fa ad oggi.

Da qui il provvedimento del Comune che intima ai volontari di non assumere nuovi cani, spingere la campagna di adozione, rimettere in libertà gli animali idonei e liberare i locali. "Fino ad oggi l'amministrazione si era mostrata sensibile, non capiamo cosa sia successo". I volontari digeriscono male la decisione di Palazzo Zanca visto che l'assessore al ramo viene proprio dal mondo dell'ambientalismo. "Un dietro front poco chiaro e che creerà non pochi problemi", spiegano i volontari. "Sappiamo benissimo che i locali non sono idonei, siamo i primi a saperlo, ma fino a che non ne individuano di adatti, e non siamo noi a poterlo e governo fare, che altro ci resta?".

Negli ultimi mesi il numero dei cani è aumentato anche perché il servizio accalappiamento del Comune non ha funzionato, sostengono gli animalisti, che si trovano a vivere il paradosso di raccogliere le segnalazioni di Vigili Urbani, Asp e Comune, le stesse autorità che poi li ostacolano con multe salate e decisioni come quella dello sgombero. Gli animali ospitati in via Don Blasco sono lì perché ammalati o malnutriti, alcuni ci stanno da parecchi anni ed avrebbero difficoltà a riambientarsi in libertà. Non sarebbe un problema soltanto per gli stessi animali. Probabilmente di muoverebbero in branchi, potenziali vittime della strada, creando incidenti stradali e spaventando.(Al.Ser)