«Spese improprie» nel piano finanziario del servizio rifiuti. La “candida” ammissione di Ialacqua

«Ci sono delle spese improprie, nel senso che nel piano si dà per scontato che i mezzi funzionano tutti e possono andare regolarmente in strada, però la gran parte di questi mezzi non funziona». L’affermazione appena riportata è dell’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua ed il piano di cui parla è il piano finanziario 2013 stilato dall’Ato3,da cui deriva il costo totale della gestione rifiuti, interamente coperto con la Tares, così come prevede la legge.

La conferenza stampa indetta dall’amministrazione comunale per dire chi sono i beneficiari delle riduzioni previste nel Regolamento Tares ed annunciare lo slittamento del pagamento della seconda e terza rata, è stata anche l’occasione per focalizzare l’attenzione sulla perizia redatta dall’Ato, sottoscritta da Messinambiente ed avallata sia dalla giunta Accorinti che dal Consiglio comunale. Perizia che ammonta complessivamente a 42.009.692,60 euro, a cui vanno aggiunte una serie di voci che fanno lievitare il costo del servizio da ripartire tra i cittadini a ben 44.424.677,00 euro.

In un recente articolo, abbiamo analizzato le principali voci inserite in quel piano ed i relativi costi di ciascun servizio, sollevando qualche perplessità e rimproverando all’amministrazione Accorinti di averlo approvato «senza batter ciglio» (VEDI CORRELATO).

Già Signorino nei giorni scorsi ed adesso anche Ialacqua in conferenza stampa hanno voluto però precisare che, in realtà, sul piano di gestione dell’Ato, la Giunta Accorinti è intervenuta e ha tagliato 1,8 milioni di euro, « ad esempio risparmiando – ha spiegato Ialacqua – sull’utilizzo dei mezzi pesanti per la pulizia delle spiagge, alla quale si è provveduto manualmente», cioè ricorrendo ai famosi volontari. Secondo l’assessore all’ambiente era il massimo che si poteva nei tre mesi a disposizione, «visto che il piano risaliva a febbraio e ad agosto gran parte delle somme erano già state impegnate e liquidate».

Pur sorvolando sul fatto che questa amministrazione era pienamente operativa da luglio e non da agosto, pur prendendo per buone le dichiarazioni di Ialacqua sull’impossibilità di incidere ulteriormente su quel piano, ciò che risulta francamente incomprensibile è la candida ammissione che in quel piano ci sono «spese improprie». Dichiarazione che ha fatto sorgere spontanea , come avrebbe detto un tempo Lubrano, una domanda e cioè se il piano finanziario Ato 2013 è falso, vale a dire se riporta costi di servizi che in realtà non vengono effettuati o se le spese vengono gonfiate. Questa la risposta di Ialacqua: «No, non è un piano falso ma descrive situazioni ottimali , solo che le situazioni ottimali non ci sono». In altre parole, l’esponente della giunta Accorinti ci dice che i messinesi pagano profumatamente un servizio come se fosse reso al meglio, anche se nei fatti non è così. Questo vale soprattutto per quel che riguarda i mezzi, ma non solo: in pratica i cittadini devono sovvenzionare l’intero parco mezzi di cui Messinambiente dispone sulla carta, anche se in strada ne vanno la metà di quelli che si mantengono pagando il tributo sui rifiuti. E’sempre Ialacqua, infatti, a raccontare che qualche sera fa ha assistito ad un turno di notte dei lavoratori di Messinambiente (ore 21 – ore 2) dall’ “osservatorio privilegiato” dell’Autoparco, constatando personalmente che molti mezzi sono costretti a rientrare addirittura dopo un quarto d’ora o mezzora, perché sono usurati e soggetti a guasti continui.

Tuttavia, a fronte di questi problemi e di queste conclamate inefficienze, che notevoli ripercussioni negative hanno sulla raccolta dei rifiuti e sul livello di vivibilità dei cittadini, secondo l’amministrazione Accorinti, per quest’anno il piano di gestione non poteva essere rimodulato oltre quel 1,8 milioni di euro. La rivoluzione, dunque, è rimandata al 2014, quando sarà pienamente operativo il piano ARO , che prevede una immediata riduzione dei costi da 42 a 39 milioni di euro e sui cui si baserà il prossimo tributo sui rifiuti, qualsiasi sia il nome che decida di dargli il Governo nazionale.

L’assessore Ialcqua assicura, inoltre,che questa prima sforbiciata sarà seguita da ulteriori tagli, grazie all’incremento della raccolta differenziata e della raccolta porta a porta, finanziata dalla Regione; all’attivazione della discarica di Pace, anzi dell’impianto di biostabilizzazione, come lo chiamava anche l’ex sindaco Giuseppe Buzzanca; e alla riduzione di circa 2 milioni di euro dei costi del personale di Messinambiente, favorita sia da pensionamenti che da alcune misure che l’amministrazione ha in cantiere. «Nei prossimi 3-4 anni – ha sottolineato Ialacqua – contiamo di abbattere i costi di 6-7 milioni, bloccando la spesa della gestione dei rifiuti a quota 35 milioni di euro».

Un traguardo decisamente ambizioso, a cui l’esecutivo di Palazzo Zanca intende arrivare cambiando il passo rispetto al passato proprio in questo 2014. Nel frattempo, per metà del 2013, l’amministrazione Accorinti ha continuato a fare ciò che facevano le precedenti amministrazioni: mettere la polvere sotto il tappeto, ovvero accantonare i problemi, rimandando le soluzioni ai mesi successivi.

La speranza è che la svolta epocale di cui ama tanto parlare il sindaco Renato Accorinti diventi presto una pagina della storia messinese e non rimanga uno slogan privo di contenuti. (Danila La Torre)