«Caro signor Sindaco, mi chiamo Ludovico, vivo a Fermo ed ho sette anni. Ti scrivo perché ti volevo chiedere perché Messina è così sporca, tutta piena di spazzatura. Perché non viene raccolta? C'è tanta puzza quando passeggio per strada e sono costretto a scendere dal marciapiede perché è intasato dai rifiuti. Sono venuto a Messina, città in cui è nata mia mamma, per le vacanze natalizie ed ero molto orgoglioso e contento, ma sto tornando a casa molto triste. Ti prego, la prossima volta che ritorno vorrei la città pulita».
Ludovico è un bambino che ha trascorso le vacanze in città e che un giorno ha deciso di scrivere direttamente al sindaco Accorinti perché proprio non è riuscito a capire perché una città tanto bella possa essere altrettanto sporca. Ludovico ha preso in prestito il telefono dello zio per scrivere questa mail, avrebbe voluto indirizzarla direttamente a Palazzo Zanca, ma non ci è riuscito. Però non si è arreso e prima di tornare a Fermo ha lasciato la fotografia fatta dai suoi occhi di bambino che porteranno il ricordo di sacchetti, spazzatura e cassonetti strapieni. E in effetti su questo fronte il 2016 non ha portato nessuna novità positiva. Anno nuovo, rifiuti vecchi. Nei giorni tra natale e capodanno la città si è riempita di immondizia a causa delle ripetute chiusure della discarica di Motta S. Anastasia, proprio nell’ultima notte dell’anno purtroppo sono anche state date a fuoco tante cataste di spazzatura, e adesso Messinambiente fa i conti con una “mini” emergenza dalla quale adesso si proverà ad uscire al più presto. Il commissario Giovanni Calabrò assicura che entro la fine della settimana si tornerà alla normalità, attualmente sono ancora diverse le zone critiche in cui si sono accumulate centinaia di sacchetti, dando anche vita a piccole discariche a cielo aperto. “Per lunedì dovremmo riuscire ad eliminare tutte le situazioni che creano più disagi e rischi per la salute pubblica dei cittadini” spiega Calabrò. Nel frattempo Messinambiente dovrà continuare nelle zone più periferiche e lontane dai centri abitati, zone che in questi giorni sono state meno monitorate.
Una segnalazione arriva, infatti, dal consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo che denuncia la drammatica condizione in cui versa la strada statale 113 nelle zone di Ponte Gallo, dove la spazzatura è depositata per oltre 60 metri, Campanella, Marmora, San Saba. Il consigliere chiede che venga attuato nelle prossime ore un pronto intervento di bonifica a salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente. Un appello anche al Comandante della Polizia Municipale affinchè si valuti la possibilità di organizzare un servizio h 24, accertato che numerose persone depositano la spazzatura nei pressi dei cassonetti, ormai da rottamare, in qualsiasi ora del giorno. “Volete dirci una volta per tutte perché non viene eliminata tutta la spazzatura nel nostro territorio? Non possiamo più accettare questa schiavitù. Inviate mezzi meccanici, camion, operatori ecologici e valido personale per raccogliere tutta la spazzatura, persino nelle scarpate è pieno”.
Per l’intera città saranno comunque altri giorni di sofferenza per i cittadini perché arriviamo da una settimana che ha visto due giorni di discarica aperta solo mezza giornata e lo stesso accadrà oggi, giornata dell’Epifania. Turni che non consentono a Messinambiente di portare a Motta le circa 300 tonnellate di rifiuti raccolte nel consueto turno giornaliero. Per il trasporto in discarica la società di via Dogali ha a disposizione 8 mezzi da 25 tonnellate e quando Motta rimane aperta solo mezza giornata si riescono a scaricare circa 200 tonnellate. Il resto rimane nella piattaforma di Pace e sulle strade, perché comunque Messinambiente non può raccogliere se non libera l’impianto di stoccaggio dalle montagne di spazzatura dirette in discarica. Proprio su Pace Messinambiente sta mettendo a punto un progetto per sfruttare al meglio le potenzialità dell’impianto e poter avere una struttura che possa fronteggiare quantomeno le chiusure della discarica in occasione delle festività. Al momento però a tenere banco è la prima emergenza dell’anno.
Francesca Stornante