“Giallo” sul riaccertamemto straordinario dei residui attivi e passivi. La consigliera Lo Presti scopre che…

Al Comune di Messina si apre un “giallo” attorno al riaccertamemto straordinario dei residui attivi e passivi. Il caso scoppia a poche ore dalla seduta straordinaria del Consiglio comunale, appositamente convocato per questa sera al fine di discutere e votare la delibera con cui viene definita la copertura in 30 anni del disavanzo da oltre 96 milioni di euro emerso durante l’operazione del riaccertamento straordinario (vedi qui).

A mettere in luce alcune anomalie è la consigliera del Gruppo Misto Nina Lo Presti, che nutre dubbi su due aspetti in particolare . Innanzitutto, si chiede perché sia stata ritirata dagli atti del Consiglio comunale, impedendo così all’organo consiliare di prenderne atto, il provvedimento sul riaccertamento straordinario, ovvero la delibera n.238 approvata dalla giunta Accorinti il 31 marzo scorso. «Stasera siamo stati convocati d’urgenza per spalmare in 30 anni il disavanzo accertato durante il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi e tuttavia su proposta di qualche mio collega l’atto contenente i dati del riaccertamento non verrà posto alla nostra attenzione per la dovuta presa d’atto. Voglio sottolineare – spiega la consigliera Lo Presti –che si tratta di una scelta non condivisa».

Nonostante il ritiro della delibera, comunicato dall’assessore al bilancio Luca Eller con nota datata 6 maggio ed inoltrata ai consiglieri il 9 maggio, la Lo Presti ha stampato una copia del provvedimento per approfondirne i contenuti in vista della discussione in Consiglio Comunale sulla rateizzazione delle passività. Studiando le carte, è venuta alla luce una circostanza “curiosa”. Ad un certo punto, la delibera n.238 cita ben quattro determine dirigenziali firmate dal ragioniere generale Antonino Cama , con le quali sarebbe stata fatta la ricognizione complessiva di tutti i residui attivi e passivi risultanti dal rendiconto 2014. La consigliera Lo Presti avrebbe voluto prendere visione delle quattro determine emanate dal Dipartimento Servizi Finanziari, ma degli atti in questione non c’è traccia : «Ho chiesto agli Uffici e mi hanno detto che queste determine non sono mai state pubblicate», denuncia la rappresentante del Civico Consesso , evidenziando che in tal modo si contravviene a quanto previsto dalla legge, che concede a ciascun cittadino, e maggior ragione ad un consigliere comunale, la possibilità di avere accesso agli atti emessi dalla pubblica amministrazione.

A parte il problema formale, la consigliera Lo Presti pone anche un problema sostanziale, di cui il Consiglio comunale non può non tenere conto: le quattro determine citate costituiscono un fondamento imprescindibile della delibera di giunta n. 238 sul riaccertamento straordinario dei residui, alla quale –a sua volta – è legata le delibera n.317 pronta ad approdare in Aula.

Secondo Nina Lo Presti per votare atti finanziari così importanti , destinati ad incidere sui bilanci comunali e dunque sulle tasche dei cittadini, tutte le carte devono essere sul tavolo. La consigliera è pronta a sollevare la questione in aula. L’esponente del Civico Consesso vuole inoltre sapere dall’amministrazione Accorinti se, oltre al riaccertemento straordinario dei residui, ha provveduto- sempre nell’ambito dell’armonizzazione dei bilanci – al riallineamento contabile con le partecipate. «Mi risulta che l’ultimo bilancio di una partecipata approvato sia quello Amam del 2012».

L’ex accorintiana fa, infine, notare un’altra “sbavatura” della delibera n. 238, in cui viene scritto che la giunta ha esitato il bilancio di previsione il 9 dicembre 2015. «Peccato- commenta la consigliera– che a quelle prima versione ne siano seguite altre quattro».

Danila La Torre