Cartour presenta ricorso e scrive ai camionisti. Accorinti: “Martedì di nuovo qui”

Anche oggi Accorinti ha indossato la fascia tricolore ed ha presidiato il cavalcavia, fermando i tir sbarcati dalla Cartour (questa mattina, ed è sabato, erano 50) e ribadendo che “La battaglia delle battaglie non si ferma”. Il sindaco non si arrende e da martedì scorso – a parte lo stop di mercoledì, quando è stato necessario modificare l’ordinanza per renderla nuovamente efficace in seguito alla sospensione causata dal ricorso – quello sul cavalcavia è diventato un appuntamento fisso. Oggi con lui c’erano l’assessore Sergio De Cola, i consiglieri comunali Ivana Risitano, Gino Sturniolo, Daniele Zuccarello, il consigliere del III quartiere Santi Interdonato. Anche oggi non sono mancati momenti di tensione, con gli autotrasportatori che continuano a contestare i divieti e irritati dalla fila.

Noi saremo qui ogni giorno– ha detto ieri Accorinti ai nostri microfoni-. Credo che in una settimana sapendo che saremo sempre qui quelli della Cartour dovranno cambiare rotta» .

Già stamane la Cartour ha distribuito a bordo della nave una lettera con la quale viene informata la clientela della vicenda legata all’ordinanza e dei ricorsi presentati subito dopo le disposizioni di divieto. Nel rassicurare i clienti che le sanzioni comminate nei giorni scorsi, alla luce del ricorso dell’Aias che ha reso inefficace la prima ordinanza “saranno ragionevolmente annullate in sede di ricorso”, la società informa poi che l’amministrazione ha ripristinato il provvedimento “adducendo ragioni d’urgenza che ad un primo esame appaiono infondate e illegittime. L’ordinanza è tornata in vigore ma tale provvedimento è stato da noi immediatamente impugnato davanti al Ministero dei Trasporti che nei prossimi giorni valuterà la questione”.

Quindi dopo i ricorsi dell’Aias e della ditta Galletta, l’ordinanza anti-tir bis è stata impugnata direttamente dalla Cartour che si è rivolta al Ministero contestando il provvedimento che consente, per motivi di urgenza l’esecuzione dell’ordinanza del 16 luglio. La lettera si conclude con un’ultima segnalazione: “le ricordiamo che la sanzione amministrativa è di soli 84 euro”.

In sintesi gli armatori rassicurano i camionisti sul fatto che le multe sono irrisorie e comunque saranno annullate in sede di ricorsi e l’ordinanza è illegittima e quindi sarà annullata quanto prima. L’unico “fastidio” a questo punto, per la clientela Cartour resta la presenza del sindaco, della giunta e di alcuni consiglieri comunali al cavalcavia che continueranno ad informare, camion per camion, sulle ragioni del provvedimento preso dall’amministrazione “per tutelare i cittadini messinesi, perché ci sono diritti non negoziabili”.

Ed anche oggi, dopo estenuanti discussioni con gli autotrasportatori che sbandieravano la lettera della Cartour quasi fosse un documento dell’anagrafe o un attestato ufficiale, Accorinti ha concluso la mattina annunciando: “Martedì saremo di nuovo qui, e rinnovo l’appello a tutti i messinesi”.

Intanto continuano le reazioni e gli interventi. La consigliera comunale di Cambiamo Messina dal basso Ivana Risitano in una nota denuncia la mancanza di centraline di rilevamento dell’inquinamento atmosferico da polveri sottili: “ La legge impone che i cittadini siano a conoscenza dei rischi a cui sono sottoposti e la Regione, tramite l'ARPA, ha l' obbligo di rilevazioni giornaliere. Una ricerca scientifica pubblicata su Lancet Onchology conferma il nesso di causalità tra concentrazioni di polveri sottili e tumori polmonari. Lo studio afferma che ogni incremento di 10 microngrammi/ M3 di PM10 nell' aria aumenta il rischio di cancro al polmone del 22%;si arriva al 51% per l'adenocarcinoma polmonare. Ogni incremento di traffico urbano di 4000 veicoli determina un aumento del rischio: a Messina ne transitano quotidianamente oltre 5.500. Il rischio legato al passaggio dei tir va dunque ben oltre gli incidenti. E’pertanto necessario che le misure siano più severe e i cittadini siano a conoscenza del rischio tramite l' installazione delle centraline”.

A rispondere al comunicato congiunto dei segretari generali Cgil, Cisl Uil Oceano, Genovese e Catania, che avevano definito “bislacca” l’ordinanza perché non indicava soluzioni alternative e accusato Accorinti di fare una battaglia ideologica, è Gino Sturniolo, consigliere comunale di Cambiamo Messina dal basso.

Le burocrazie di Cgil-Cisl-Uil, finiscono per stare sempre dal lato dei poteri forti e dei padroni- scrive in una nota- Consci che la crisi economica, oltre che per i lavoratori, sarebbe stata devastante anche per loro, hanno scelto, da oltre 20 anni ormai, di attaccarsi al potere come cozze ad uno scoglio. Pur di resistere e garantire la propria esistenza in vita, pur di garantire i loro tantissimi funzionari e distaccati, una casta che, al paragone, quella dei partiti impallidisce, hanno lasciato stracciare diritti e comprimere i salari. Non poteva non accadere che nel momento in cui per la prima volta una esperienza amministrativa, politica, associativa, di cittadinanza attiva riusciva a mettere in difficoltà quegli armatori che hanno sempre fatto il bello e il cattivo tempo a Messina, Cgil-Cisl-Uil si schierassero con Franza e Co. La loro idea bislacca é che siccome negli anni non sono state costruite le condizioni per un'alternativa al passaggio in centro dei Tir allora i Tir debbano continuare a passare in mezzo alle persone. Perché un Sindaco, che ha il dovere di tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini, dovrebbe invece assumere come stella polare la logica del profitto qualunque cosa accada? I segretari di Cgil-Cisl-Uil terminano il loro intervento ponendo una sorta di aut-aut al Sindaco, quasi a volergli attribuire responsabilità sulla mancata realizzazione delle infrastrutture che, un minimo di onestà intellettuale, addosserebbe ad altri, altri con i quali, forse, proprio le burocrazia sindacali hanno lungamente flirtato. Provate a fare una vera ricostruzione storica di quanto accaduto nella nostra città”.

Sulla presenza del sindaco sul cavalcavia si sofferma invece il capogruppo di Forza Italia Giuseppe Trischitta che sostiene come non si debbano fare due pesi e due misure: “Intervengo sulla vicenda del " Renatir show " per evidenziare la disparità di trattamento che viene riservata ai cittadini che commettono reati ed appartengono all'estrema sinistra rispetto a tutti gli altri. Mi ero rassegnato, che l'occupazione di edifici pubblici non costituisse a Messina reato per i Pinellini e che gli articoli 633 e 639bis del c.p. si applicassero solo agli altri , a quelli del popolo che occupano, per stato di necessità, un alloggio popolare. In quest'ultimo caso il reato sussiste e le condanne vengono comminate dal Tribunale. Adesso assistiamo ad uno show del sindaco, dei componenti la giunta, di alcuni consiglieri comunali, presidenti di quartiere, sindacalisti, che bloccano "fisicamente" i tir ed impediscono ai camionisti di riprendere la loro marcia. Mi chiedo se io ed altri comuni cittadini facessimo lo stesso, bloccando chi percorre una corsia controsenso, o una strada con divieto di accesso o chi accede con l'auto in un'isola pedonale, risponderemmo dei reati di violenza privata o sequestro di persona e, nella qualità di consigliere comunale, anche di abuso d'ufficio ? Non ho alcun dubbio : io sarei stato arrestato”.

La battaglia anti-tir continua a dividere. E la prossima settimana si ricomincia, tra ricorsi e contro-ricorsi, tra polemiche e ordinanze, martedì mattina i gommati che sbarcheranno dalla Cartour troveranno un pezzo di Palazzo Zanca ad attenderli sul cavalcavia.

Rosaria Brancato