Cittadinanza onoraria a Di Matteo. CMdb: “Grave l’assenza del prefetto”

“La sensazione è che almeno da qualche anno a questa parte la parola antimafia sia stata svuotata di significato”. Federico Alagna, portavoce di Cambiamo Messina dal basso, dopo aver espresso la propria soddisfazione per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Nino Di Matteo, interviene in merito all’assenza del prefetto Stefano Trotta. “A quanto ci risulta – dice -, non solo il Prefetto non ha ritenuto doveroso prendere parte all'iniziativa, ma non si è nemmeno preoccupato di rispondere all'invito, né di indicare un suo delegato. Non conosco le ragioni di questa scelta, e mi verrebbe da dire che nemmeno mi interessano. Ma, invece, mi (e ci) devono interessare. Se si tratta di una sua iniziativa individuale, è stato senza dubbio uno sgarbo istituzionale di estrema gravità, per il quale dovrebbero essere presi provvedimenti adeguati da parte del Ministro degli Interni, che proprio ieri celebrava in grande stile (no, nessuna allusione all'"antimafia" del primo paragrafo) l'intitolazione ad Antonino Saetta e Rosario Livatino, magistrati uccisi dalla mafia, dell'aula magna del tribunale di Caltanissetta. Se, invece, l'ordine è partito da Roma, allora sembrerebbe proprio che le più alte istituzioni abbiano davvero gettato la maschera, isolando platealmente Di Matteo e chi oggi lo sosteneva. Qualunque sia stata la ragione, il dato è che ieri a Messina eravamo tanti, tutti. Mancava solo il più alto rappresentante dello Stato in città”.