A S. Stefano di Camastra sarà presentato l’ultimo libro di Conticello

Giovedì 14 aprile 2016, alle ore 9,30, nella suggestiva Sala delle conferenze di Palazzo Armao, sede della biblioteca Comunale stefanese, verrà presentato il quarto volume della collana “Arcipelago, Mafie – Economia – Impresa” dal titolo: “Storia del Movimento Antiracket. 1990 – 2015”, di Filippo Conticello ed edito da Rubettino.

Il libro racconta la storia dei 25 anni di coraggio, passione e intelligenza serviti per liberare un pezzo di Italia, e cioè da quando all'inizio degli Anni '90, un gruppo di commercianti rialza la testa e dice "No!" ai signori del pizzo, dando vita così a Capo d’Orlando alla prima associazione Antiracket, uno strumento innovativo per sottrarre il singolo operatore economico alla solitudine ed evitare il sacrificio di altri Libero Grassi.

Conticello parla della creazione di un modello felice, da riprodurre ovunque ci siano imprenditori pronti a ribellarsi all'estorsione mafiosa; dello sviluppo delle associazioni in piccoli paesi e grandi centri, nel resto della Sicilia, in Calabria e Puglia, fino allo sbarco a Napoli e in Campania.

Il volume sottolinea l'attività di un movimento, la F.A.I. (Federazione Antiracket Italiana), che cresce e produce denunce. Risultati pratici, perfino una legge di sistema che tutela gli imprenditori ribelli.

Tra le pagine scritte da Conticello si affollano, così, uomini e speranze, vittorie ed errori, dentro a un movimento diventato patrimonio del Paese.

L’iniziativa è promossa dalla FAI, con il patrocinio del Comune di Santo Stefano di Camastra.

Interverranno: il presidente della FAI, Pippo Scandurra; il testimone di giustizia, Stefano Vento; il Sostituto Procuratore della Repubblica di Patti, Maria Milia. Modererà Francesco Pizzuto, responsabile Ufficio Legale FAI.

Al convegno parteciperanno le ultime classi dell’Istituto di Istruzione Superiore A. Manzoni e del Liceo Artistico "Ciro Emanuele Esposito", accompagnati dai rispettivi dirigenti scolastici, i professori: Maria Grazia Antinoro e Alfredo Prado. (Salvatore Famularo)