Politica

Antonella Russo replica a Navarra: “I princìpi non si barattano con le poltrone”

In questi anni ho visto un Partito Democratico racchiuso in sé stesso, concentrato in liti di potere vuote e distruttive. Una ricerca di potere spesso fine a sé stesso, che divide perché non è sostenuto dalla Politica…”.

“Questa è la frase che più mi ha colpita tra le dichiarazioni del deputato Navarra – dice la consigliera comunale di Messina e candidata del Pd Antonella Russo. Navarra parla di liti di potere distruttive, ed ha ragione: la lotta per il potere, e non per i princìpi o per i diritti, ha sempre portato distruzione. Parla di “ricerca di potere fine a se stesso che divide”, ed ha ragione, perché la politica è servizio, è mettersi a disposizione della comunità, è l’esatto opposto della ricerca del potere. Questi sono momenti delicati, ci attende un appuntamento elettorale che cambierà le sorti della nostra nazione a seconda dello schieramento politico che andrà al governo. I preoccupanti conflitti internazionali che si sono già tramutati in emergenze economiche e sociali, i rischi sanitari che ormai stiamo correndo da tempo, fanno sì che i mesi che andremo ad affrontare saranno davvero molto impegnativi. In questo quadro non si può non pensare principalmente alle famiglie già con cronici problemi quotidiani da superare, che avranno ancora più difficoltà ad onorare le spese mensili della semplice sopravvivenza, spese che da qui a brevissimo sono destinate ad aumentare a dismisura; così come a tutte le categorie di persone e di lavoratori svantaggiate. Ebbene, se la politica non dà risposte, se non dà speranza di cambiamento, a cosa serve? Serve solo come mero esercizio di potere, quello a cui si riferiva forse Navarra, quello che gli è evidentemente venuto a mancare; ed è proprio in questo caso che il cittadino si ribella all’esercizio del potere, e come gesto di ribellione non va a votare. L’astensionismo di gran parte degli elettori non è una scelta superficiale, se pensiamo questo non abbiamo capito nulla; è un gesto disperato di chi ritiene che nessun rappresentante politico possa essere degno della sua fiducia”.

“In un quadro così desolante, il politico che incrementa questo sentimento di desolazione è da considerarsi colpevole, e senza bisogno di processo. Chi rassegna al cittadino inerme il concetto che in politica non esistono più valori in cui credere è colpevole; chi fa passare il concetto che il cosiddetto “salto della quaglia” sia una normale prassi è grandemente colpevole. La militanza dentro un partito ha contenuti valoriali, che non hanno nulla a che spartire con i posizionamenti di potere. Si difendono i propri principi con coerenza, non si barattano con le poltrone. Non ci sono uomini o donne buoni per tutte le occasioni; non ci sono primi della classe dentro un partito, soprattutto dentro un partito che si chiama democratico; c’è una comunità che fa di tutto per crescere, nella quale i momenti di protagonismo non sono appannaggio di nessuno, perché non sono frutto di un diritto acquisito, né si pretendono per dinastia o per volontà divina. Attenzione, poi, a confondere, in seno a questa pessima legge elettorale, chi si candida a rischio zero e chi si candida giocando una partita difficilissima, in alcuni casi quasi impossibile, ma la gioca perché fa parte della squadra, perché crede nella vittoria collettiva… Certamente avrà riflettuto molto Navarra, e avrà ritenuto che appoggiando improvvisamente Forza Italia ed il candidato presidente Schifani (di cui mi ricordo, oltre alle varie vicissitudini giudiziarie, il lodo che porta il suo nome), sarà approdato in un lido politico storicamente esente dalle lotte di potere che tanto, e giustamente, lo offendono e che in questi anni di militanza politica avrà combattuto in tutti i modi… Al mio partito, in cui ho sempre creduto e in cui ho sempre militato, nonostante i momenti difficili e anche gli errori commessi, auguro questa immediata prospettiva e mi batterò con tutte le mie forze perché si realizzi: non più accoglienza di singole persone con la dote di 5.000 voti, ma accoglienza di 5.000 persone con la dote del loro singolo, convinto voto”.