Cultura

Antrum: un intelligente film horror sulla suggestione

È disponibile su Prime Video the deadliest film ever made, il film più letale mai realizzato. S’intitola Antrum ed è un film horror del 2018. Niente a che vedere con le solite americanate tutto sangue e urla: qui c’è qualcosa di diverso, di più ingegnoso, e di sottilmente inquietante.

Antrum è un mockumentary, un falso documentario, che discute degli strani e violenti avvenimenti che circonderebbero una pellicola intitolata, appunto, Antrum. Per la prima volta trasmesso nella sua interezza, il film è quindi esposto alla visione degli abbonati a Prime Video. Ecco, questa cornice suona un po’ comica, e il pubblico è ormai abituato a simili espedienti narrativi – ormai inefficaci – per far salire quel brivido lungo la schiena. Eppure Antrum, a dispetto dello sfondo narrativo, è un gran bel film.

L’idea è vincente: due fratelli si addentrano in un bosco per scavare laddove sarebbe caduto l’angelo ribelle, Lucifero, e raggiungere quindi l’Inferno. Perché? Per salvare l’anima del loro cagnolino soppresso perché aveva morso il più piccolo dei due. «È all’Inferno», avevo detto loro la mamma. Da qui il desiderio di soccorrerlo dal tormento eterno. Però, man mano che scavano – pochi metri, invero – iniziano a manifestarsi strani segni, appaiono ombre minacciose, si odono sussurri inquietanti. Che l’evocazione luciferina stia ottenendo i suoi effetti?

È un film sul disagio evocato dal sovraccarico sensoriale, uno stato d’animo indotto da messaggi subliminali (una costante sovrimpressione di sigilli demoniaci e pentacoli) e da trovate sceniche puramente ornamentali ma con un’influenza di non poco conto sullo spettatore. In altre parole, non solo è un film suggestionante, ma è un film sulla suggestione. E non è per nulla stupida, come idea. Perché oltre a giocare direttamente con lo spettatore, il film tratta indirettamente delle sedute spiritiche e del funzionamento dei riti satanici. Perché se credi alla riuscita dei riti satanici o delle sedute spiritiche, allora qualcosa capita eccome.

Se si gioca con materie oscure di cui non si ha piena consapevolezza, sembra suggerire il film, allora possono capitare cose orribili e incontrollabili. Guai a chi si inoltra in sentieri tetri e poco chiari, perché là è in agguato il Diavolo, Satana, o, come nel caso della pellicola in questione, Astaroth, presenza demoniaca tradizionalmente in cima alla gerarchia demonologica.

Realtà e finzione si mescolano in un intreccio disturbante. Antrum è un piccolo capolavoro, un intelligente gioco intellettuale sulla suggestione e sulla presenza astuta e strisciante del Maligno, che non concede nulla allo splatter o ai vari generi visivi più in voga, ma lascia intendere che non esiste una divisione netta tra film e realtà: il potere della suggestione riesce a penetrare ovunque, travasandosi dall’uno all’altro. Ed è quello che conta: la sua efficacia è reale.