Santa Marina Salina, Lo Schiavo è sereno: domani l’interrogatorio

Sarà interrogato domattina Massimo Lo Schiavo, il sindaco di Santa Marina Salina ai domiciliari da ieri con l'accusa di peculato. Accompagnato dal suo difensore, l'avvocato Giovanni Villari, Lo Schiavo spiegherá al GIP di Barcellona, Danilo Maffa, la propria versione dei fatti.

Pochi dubbi sul fatto che deciderà di rispondere, come lascia trapelare la dichiarazione del suo legale: "Il primo cittadino, consapevole di aver sempre operato nell'interesse della collettività, vive con serenità queste ore e ripone massima fiducia nel lavoro degli inquirenti che potranno presto fare chiarezza sull'intera vicenda."

Lo Schiavo, quindi, è sereno, anche se l'accusa nei suoi confronti lo mette nella brutta posizione di dover spiegare perché si è rifiutato di consegnare al tutore delle sorelle Patini Di Donna i poco meno di 37 mila euro, 212 dollari australiani e 180 dollari americani consegnatigli in custodia nel giugno 2013, quando le anziane sorelle Angela e Pia furono trasferite dalla propria abitazione in una casa di riposo. Quando glien'è stato chiesto conto, il 20 marzo scorso, il primo cittadino ha parlato di una indisponibilitá momentanea a consegnarli ed ha ridimensionato la cifra, parlando di circa 25 mila euro. Ma dell'ammontare esatto della somma c'è traccia nel verbale della Polizia Municipale redatto alla consegna, 2 anni fa.

L'atteggiamento equivoco del sindaco ha quindi convinto il pm di Barcellona Francesco Massara a chiedere gli arresti domiciliari per Lo Schiavo. Richiesta che il GIP Maffa ha accettato, motivando nel provvedimento di cinque paginette sostanzialmente così: Lo Schiavo è sindaco, non soltanto potrebbe reiterare il reato ma soprattutto potrebbe inquinare le prove, visto che è a capo degli uffici coinvolti nella vicenda. Potrebbe anche procurarsi diversamente il denaro da restituire, peraltro.

Proprio il fatto che non si conosce che fine abbiano fatto le somme induce il giudice a optate per i domiciliari, con divieto di comunicazione, e non per misure meno pesanti, come il divieto di dimora. Nell'ordinanza il giudice fa poi riferimento ad una "grave situazione economico finanziaria" del primo cittadino, che ha la casa ipotecata. Sarà Lo Schiavo adesso a spiegare cosa è successo.