Dalle reti fognarie danneggiate all’incolta vegetazione: le richieste di intervento

Si moltiplicano le richieste al Comune di interventi di messa in sicurezza. Situazioni a rischio e precarietà dell’assetto geomorfologico di alcune zone, riesumano paure mai sopite, ancor più acuite dall’avvicinarsi del periodo delle piogge.

A suscitare preoccupazione alcuni tratti stradali, dissestati e quasi inesistenti in talune zone. In primis il manto della circonvallazione che da viale Italia a Viale Regina Elena, e ancora nella parte che collega il frequentato attraversamento della panoramica, si presenta del tutto deformato dal rigonfiamento delle radici cresciute nel sottosuolo, proprio ai margini della carreggiata.

Una minaccia latente per pedoni e ciclomotori che ha indotto il consigliere comunale, Daniela Faranda, ad interrogare i vertici di Palazzo Zanca in merito all’adozione di eventuali programmi finalizzati a una definitiva soluzione della questione.

Non più incoraggiante la vicenda su cui accendono i riflettori i due consiglieri della terza Circoscrizione, Antonino Trino e Antonino Sciutteri, con missiva anche in questo caso indirizzata ai vertici dell’amministrazione e, in particolare, all’assessore De Cola.

Via Ernesto Cianciolo, nel quartiere di Bordonaro, in prossimità del bivio della salita che porta ai complessi residenziali “Airon Park” e “Alba Chiara”, si è trasformata nell’alveo di un fiume in piena a causa dell’ostruzione delle griglie di raccolta delle acque piovane. Le acque di scolo non adeguatamente convogliate formano piccole rapide e mulinelli che, oltre a costituire un intuibile pericolo per il transito pedonale e veicolare, hanno lentamente eroso le strutture del manto asfaltato, arrecando notevoli danni sino a dar luogo a un vero e proprio affossamento della carreggiata proprio a margine della salita, per il quale è richiesto un tempestivo sopralluogo tecnico.

Ancor più drammatica, poi, la situazione in cui inspiegabilmente versa la rete fognaria che serve il villaggio Bisconte. Come fanno notare Agatino Bonnarrigo, ex presidente della VI Circoscrizione, e Francesco Zaccone, attuale presidente dell’associazione culturale Monte Cumia – Valle Camaro, le abitazioni nei pressi del centro polifunzionale sito nel quartiere e i 189 alloggi IACP, sono da tempo costretti a fare i conti con un’evidente malora della rete fognaria.

Proprio al centro della carreggiata di via Comunale, per di più antistante a pubblici esercizi commerciali, è stato scoperchiato dalle ultime piogge un vecchio pozzetto, mancante di chiusino e ancora in attesa di opportuni interventi di manutenzione.

Ma non meno avariate si presentano anche le tubazioni in PVC che si diramano in adiacenza all’argine del torrente Bisconte e dalle quali si riversano in strada liquami e altri mefitici olezzi, creando un habitat particolarmente propenso ad ospitare ratti e insetti vari che ormai prosperano numerosi.

Si rinnova, poi, la protesta dei cittadini della zona tirrenica, residenti nell’area compresa tra Casablanca e Tono. E’ forte la preoccupazione dell’intera zona per l’incolumità pubblica e privata. L’erosione progressiva della costa ha infatti spazzato via quel che rimaneva delle spiagge a presidio delle abitazioni, minacciando di concedere al mare facile accesso alle case site proprio in prossimità della costa.

Un problema varie volte segnalato e che ha spinto oggi il consigliere comunale, Nicola Cucinotta, a farsi carico della questione rinnovando l’invito di intervento tempestivo ai vertici amministrativi, tramite la consegna brevi manu al presidente Crocetta, della petizione – denuncia firmata dai residenti stessi.

Meno gravi ma altrettanto pressanti, infine, le esigenze di scerbatura di via Pio La Torre in contrada Conca D’Oro, all’Annunziata, che attende gli interventi di riqualificazione da parte di Messinambiente per poter sfoggiare le targhe già pronte che la vedono dedicata all’omonimo giornalista ucciso dalla mafia e di via Candore che subisce invece le conseguenze della vicina rete ferroviaria abbandonata e non più curata, lasciata preda di un’incolta quanto folta vegetazione oltreché di topi, serpenti e animali vari. (Sara Faraci)