Dall’incuria dell’ “Ex Gil” agli impianti di illuminazione spenti di Giostra

Era il suo "cavallo di battaglia". Il diritto allo sport. Il diritto agli spazi aperti, a luoghi di raduno. Prima che la passata amministrazione imponesse un onere mensile ai frequentatori dei campi di atletica, il professore Accorinti si batteva perché questo diritto non venisse sacrificato – come altri – alla logica economica del fare cassa. Sempre e a tutti i costi. Anche per questo il campo sportivo "Santamaria", meglio conosciuto come "Ex Gil" era stato spesse volte ribattezzato "la casa di Accorinti". Sicuramente quella in cui l'allora professore trascorreva la maggior parte delle sue ore con i propri atleti.

La realtà dello stesso campo è ad oggi molto diversa. Forse la mancanza di un "nuovo Accorinti", forse le difficoltà cittadine ben più pressanti che impegnano il "vecchio Accorinti" e sviano la sua attenzione su problematiche che esigono immediata risoluzione, hanno consegnato al degrado e all'abbandono la pista di via Catania.

A denunciarlo, il consigliere comunale Libero Gioveni che, nelle sue osservazioni, spazia dal malfunzionamento della caldaia alla scarsa pulizia dei servizi igienici, per soffermarsi, ancora, sulla poca cura del verde e la pavimentazione deteriorata. Che queste pecche non siano indici di prossima chiusura dell'impianto – ammonisce lo stesso Gioveni – ma input di avvio di interventi di manutenzione e riqualificazione.

Sintomi di disagio sociale si avvertono, tuttavia, anche in zona nord. Da diverse settimane – complice l'usuale rimpallo tra amministrazioni – "Fondo Lauritano" e "Complesso Magnolia", in prossimità del torrente Giostra, accusano la disattivazione degli impianti di pubblica illuminazione.

La denuncia è del presidente della V Circoscrizione, Santino Morabito, che parla di un cortocircuito tra Palazzo Zanca e IACP: il Comune si sarebbe accorto, dopo vent'anni, che le aree in questione non rientrerebbero nel demanio di sua gestione e andrebbero, invece, rifornite direttamente dall'Istituto Autonomo Case Popolari. Una diatriba difficile da districare e di cui fanno le spese, oggi, almeno un centinaio di famiglie messinesi, costretti letteralmente al buio dall'ennesima impasse burocratica.

Ancora più a nord e il malcontento della popolazione non sembra scemare. La villetta Belfiore, proprio antistante alla chiesa Ringo, giace nell'incuria di erba alta, giochi poco sicuri, immondizia che trasfigura il volto di quelle che un tempo erano aiuole e che adesso fungono da depositi improvvisati di pattume – osservano il vicepresidente vicario del consiglio comunale, Nino Interdonato, il vicepresidente della V Circoscrizione, Franco Laimo e il responsabile del circolo, Orazio Polimeni. Una delle tante realtà di lassismo e inciviltà, annebbiate forse dai rigori invernali degli ultimi mesi, sempre più stonata ed evidente con l'avvicinarsi della bella stagione. (Sara Faraci)