Una palude all’esterno della galleria Santa Marta. Rifiuti nel torrente Cataratti

Incuria e degrado sono ancora il triste motivo di fondo in molte aree cittadine. Le denunce giungono, stavolta, dai rappresentanti dei residenti della centralissima via Santa Marta e dai portavoce dei cittadini della VI Circoscrizione che da tempo monitorano le disastrate condizioni del torrente Cataratti Bisconte e della relativa via comunale.

E’ un problema di perdite d’acqua quello che affligge gli abitanti di via S. Marta e via D’Amore. Portate ai riflettori della cronaca dai consiglieri della IV Circoscrizione, Maria Fernanda Gervasi e Daniele Travisano, rispettivamente dei gruppi consiliari “Pdl” e “SiAmo Messina”, le perdite registrate all’interno della galleria S. Marta, hanno comportato la trasformazione delle zone limitrofe in melmose paludi dove, peraltro, le mefitiche essudazioni concorrono a deteriorare le già precarie condizioni igienico sanitarie addebitabili a scarsa civiltà e all’endemica carenza di interventi di scerbatura e pulizia. L’ambiente umido, fertile humus per il proliferare di insetti e batteri, è diventato quindi habitat ideale di ratti che scorazzano indisturbati lungo tutta la zona.

Già interpellata l’A.M.A.M. ed effettuati i sopralluoghi di rito, è stato possibile stabilire che la fuoriuscita non è determinata da alcuna falla delle tubature, circostanza che esclude del tutto un’eventuale competenza dell’ente, facendola ricadere sull’amministrazione comunale e i vari suoi dipartimenti di competenza.

Il sindaco Accorinti, l’assessore all’urbanistica, Sergio De Cola e l’assessore alla protezione civile, Filippo Cucinotta, sono così chiamati in causa, insieme a Messinambiente, con l’auspicio che una serie di interventi programmatici possano non soltanto restituire al decoro o quanto meno a standard di vivibilità accettabili il sito ma anche configurarsi come il motore propulsivo di valorizzazione di un’area che rappresenta, tra l’altro, uno dei tasselli più importanti del patrimonio storico della nostra città grazie all’importante ruolo di rifugio svolto durante i bombardamenti alleati.

Ma a preoccupare – come accennato – anche i risvolti di natura igienico sanitaria caratterizzanti l’area del torrente Catarratti Bisconte. Nonostante il Dipartimento Urbanizzazione Primarie e Secondarie – Indagini Geognostiche e Arredo Urbano ha reso noto l’avvio dei lavori di riqualificazione ambientale dell’area attraverso l’indizione di una Conferenza Servizi volta ad ottenere i relativi pareri di competenza da parte di uffici ed enti interessati, l’intera asta torrentizia giace ancora in stato di abbandono.

Canne ed erbacce, proliferate in maniera abnorme dando luogo a una coltre impenetrabile lungo il letto torrentizio e ancora cumuli di rifiuti (non del tutto debellati dall’intervento di bonifica effettuato lo scorso anno dall’ATO 3), hanno consentito la formazione di un microambiente particolare, terra di ratti, insetti, rettili vari e, non da ultimo, serpenti.

La carreggiata non sembra versare in condizioni migliori. Crepe e vere proprie buche apertesi nel manto stradale rappresentano un costante attentato alla pubblica incolumità e l’ex presidente della VI Circoscrizione, Agatino Bonarrigo, insieme al presidente dell’Associazione culturale Monte Cumia – Valle Camaro, Francesco Zaccone, hanno reiteratamente messo in luce l’incongruenza con il progetto di istituzione di una tassa di attraversamento dello Stretto – la Ecopass – di cui una voce sarebbe destinata al bilancio comunale proprio in funzione dello stanziamento di fondi per la manutenzione stradale.

Tra i consueti rimpalli di responsabilità che vedono perpetrarsi l’ennesimo scaricabarile tra prefettura e dipartimenti comunali vari, a farne le spese, ancora una volta, i cittadini. (Sara Faraci)