Dall’Atm all’acqua, 16 associazioni contro Accorinti: “Ha fallito su tutta la linea”

Atm, acqua, rifiuti, fondi persi, programmazione inesistente. Un fallimento su tutta la linea. A dirlo sono ancora una volta le 16 associazioni che ormai da qualche mese a questa parte hanno deciso di unirsi per dire basta ad un’esperienza politica che ritengono stia distruggendo la città, per ridare ai messinesi quella dignità persa e per fare chiarezza contro quella che definiscono “propaganda” che l’amministrazione Accorinti starebbe mettendo in atto a tutti i livelli, a cominciare dalle partecipate. Infatti era stata proprio l’Atm ad attirare l’attenzione delle associazioni che nello scorso mese di luglio avevano messo a punto uno studio che dimostrerebbe che l’azienda trasporti non è in grado di sostenere quanto previsto nel Piano di riequilibrio decennale. ADIS – Cittadinanzattiva – Compagnia del Mezzogiorno – C.S.R.L.P. – Federazione dei Verdi, Federazione Nuova Destra – Insieme per la Sicilia – Italia dei Valori – LabDem

L’Alternativa Possibile – L’Altra Messina – Libera Messina – Movimento Consumatori del Sud

reset – Riabilitiamo Messina – Sicilia Democratica – Umanesimo e Riformismo si sono uniti oggi in conferenza stampa per porre la lente di ingrandimento sulle troppe emergenze di Messina e hanno in cantiere iniziative e azioni per far sentire la voce di chi vuole staccare la spina all’esperienza politica accorintiana.

“L’Amministrazione Accorinti si è dimostrata assolutamente incapace di incarnare la scelta dei messinesi che nel giugno 2013 avevano delegato al Sindaco ed alla Sua Giunta la responsabilità e la chiara volontà di un cambiamento concreto. Accorinti e la sua Squadra, insieme agli adepti pacifinti, hanno invece creduto di essere essi stessi il cambiamento immaginando di poter continuare a recriminare sulle colpe, reali, di quelli di prima senza fare nulla di serio ma limitandosi a portare avanti idee ed ideali propri senza produrre alcunché nell’interesse dei messinesi”. Per le associazioni l’elenco degli errori è lunghissimo: isola pedonale, “sceneggiate” sul cavalcavia, flotta Comunale, tardive posizioni su Autorità Portuale, Camera di Commercio e Corte di Appello, immobilismo sul secondo Palazzo di Giustizia, l’assenza di un progetto di sviluppo che dopo due anni e mezzo recupera le priorità del Piano Strategico di Scoglio, la finta concertazione di un PRG (PICO) non condiviso, incapacità di intercettare fondi Regionali, Nazionali e Comunitari associati all’incapacità di predisporre i progetti anche emergenziali come ad esempio quello per la salvaguardia dell’abitato di Galati e Santa Margherita. E poi le emergenze ambientali della discarica di Pace e della bomba ecologica della fiumara Bordonaro già finita in procura, la morte ed il crollo di decine di alberature cittadine e la pista ciclabile fantasma.

“Non dimentichiamo i tributi portati al massimo delle aliquote in cambio di servizi inesistenti, come la TARES prima e la TARI dopo, i mezzi pubblici fantasma ed il grande “bluff” di ATM) e soprattutto il capolavoro del Piano di Riequilibrio decennale presentato come inattaccabile, irrinunciabile ed utile che poi si è sbriciolato facendo intravedere l’illogicità di far pagare ai Messinesi 30 anni di buchi della mala politica e non prevedendo una, si dica una, misura finalizzata allo sviluppo economico della città”.

Su Atm si è concentrata buona parte della conferenza stampa di oggi, dove è tornato alla ribalta lo studio che le associazioni avevano già prodotto nello scorso mese di luglio e secondo cui le previsioni inserite nel decennale, che regolano anche il valore della bozza del Contratto di Servizio (non ancora approvata dal Consiglio Comunale), non solo non sono rispettate ma a fine anno, qualora la previsione del DG Foti di un aumento del 12% del chilometraggio dei Bus rispetto al 2014 si realizzasse, vi sarebbe già al 31 dicembre 2015 una differenza in negativo (riferita agli anni 2014 e 2015) di oltre 8,8 milioni di euro. Ciò comporta che, dopo soli 9 mesi dall’approvazione del documento che dovrebbe evitare il default, esiste una differenza in negativo tra le previsioni dell’ Amministrazione e quelle di Atm pari ad oltre il 28% dei quasi 31,5 milioni di euro che si prevedeva di risparmiare negli anni che vano dal 2014 al 2023 attraverso una maggiore produzione di km ed un maggiore rimborso chilometrico regionale. Secondo Alessandro Tinaglia, delegato e portavoce delle associazioni, l’assessore Cacciola, il direttore Foti, il commissario Manna continuano a dimostrare la loro incapacità anche se solo si guarda il numero dei bus messi su strada: “Informiamo i messinesi che il 4 Novembre 2015 i bus messi su strada erano 43 ( e non 50) ed i tram in servizio erano 5 (e non 8). Il tutto senza le riserve dei bus che normalmente vengono stimate nel 20% dei mezzi messi su strada. Quindi per avere i 50 bus su strada propagandati ne servono in totale 60, pronti e funzionanti ogni giorno”.

Il documento (consultabile nella sezione download) sarà recapitato anche alla Corte dei Conti e ai Revisori dei Conti, contro questa iniziativa si erano però scagliati tanti lavoratori dell’Atm, sottoscrivendo una lettera che difendeva a spada tratta la dirigenza dell’azienda. Le associazioni però ritengono che la qualità dei servizi resi non può essere commisurata dal fatto che i lavoratori prendono lo stipendio puntuale e dunque sono sereni, unico motivo per cui avrebbero firmato la lettera. A rincarare la dose, il segretario dell’Orsa Mariano Massaro, oggi al tavolo delle associazioni, che ha parlato di vere e proprie pressioni sui lavoratori all’interno dell’Atm e di strane logiche sindacali da estirpare a tutti i costi, iniziando dalla sottoscrizione di un codice etico che l’Orsa ha proposto. Massaro ha condiviso in ogni punto l’analisi delle associazioni: “L’Orsa non è firmataria dell’analisi stilata ma condivide appieno ogni passaggio del documento perché basato su numeri reali e non sulla tattica della propaganda diffusa ormai ovunque” ha dichiarato Massaro che si è soffermato soprattutto sul contratto di servizio e sul passaggio che ancora tiene in vita la delibera di liquidazione dell’Atm esitata nel lontano 2011 ma mai revocata. Delibera che aprirebbe la strada alla privatizzazione, ipotesi inaccettabile per il segretario Orsa soprattutto quando si tratta dell’amministrazione Accorinti. In realtà già nelle sedute di commissione l’assessore Foti e il dirigente alla Viabilità Pizzino hanno chiarito di essere pronti a siglare un nuovo provvedimento che revoca quella delibera, l’Orsa però stara con i riflettori puntati per evitare che si compiano passi falsi per consegnare il trasporto pubblico nelle mani dei privati.

La conferenza stampa di oggi ha lanciato anche la manifestazione prevista per domani. L’appuntamento è alle 10 a piazza Municipio, le associazioni chiamano a raccolta tutti i cittadini stanchi ed esasperati innanzitutto da questa emergenza idrica che ha messo in ginocchio la città. A promuoverla è Riabilitiamo Messina e sarà l’occasione per tutte le associazioni per riprendere la raccolta firme al fine di chiedere le dimissioni del Sindaco Accorinti.

Invitano la cittadinanza a battere un colpo superando l’apatia ovvia di chi si sente tradito. Traditi anche dal Governo Nazionale che dopo essersi ricordato ed indignato per l’emergenza idrica cittadina sceglie di fare fuori Messina dai fondi del Master Plan sul Mezzogiorno. Unica città Metropolitana Italiana a non partecipare e, soprattutto, a non usufruire di gigantesche risorse: 7 miliardi di euro per interventi nel Mezzogiorno.

Francesca Stornante