Emergenza “punteruolo rosso” per le palazzine Iacp di Camaro San Paolo

Continua la battaglia al “punteruolo rosso”. Stavolta l’allarme viene lanciato dalle zone di pertinenza di alcuni condomini IACP di via Gerobino Pilli, a Camaro S. Paolo. Il famigerato insetto proveniente dall’Asia Meridionale che non sembra voler risparmiare alcunché del florido patrimonio arboreo della città, si è infatti insinuato anche all’interno delle aree di proprietà dell’Istituto Autonomo, lasciando nelle aiuole antistanti le abitazioni pesantissimi tronchi di palma spogli e pericolanti.

Una continua spada di Damocle per i residenti che, a ragione, temono per l’incolumità loro e dei propri bambini che frequentemente scorazzano nei cortili nonché per le auto parcheggiate nei posti macchina adiacenti proprio alle piante a rischio caduta.

Una situazione che il consigliere della Terza Circoscrizione, Antonino Scuderi, e il consigliere comunale, Nino Carreri, hanno constatato non potersi ignorare, indirizzando così una nota al sindaco Accorinti e al commissario straordinario IACP, Venerando Lo Conti.

Nel mirino delle osservazioni dei due esponenti del partito dei democratici riformisti, le ricadute, anche non di immediata percezione, che la mancanza di una tempestiva rimozione o cura delle piante morte può avere sul territorio. Allarme, dunque, non soltanto per la palese possibilità di disfacimento dei tronchi malati e la messa in pericolo di persone o cose ma anche per l’eventualità che il coleottero possa migrare dalle zone, trasmettendosi ad altre piante ancora sane e causando una moria, già peraltro diffusa, di nuovi esemplari del patrimonio arboreo della città.

Peraltro l’inerzia in merito alla problematica delle palazzine IACP, cozza in modo stridente con tutte le misure preventive e fitosanitarie previste dalla legge in situazioni analoghe. E, difatti, a fronte dell’enorme sforzo anche e soprattutto economico profuso, seppur con scarsi risultati, dalla pubblica amministrazione per fronteggiare il fenomeno, a paletto ultimo della salvaguardia del territorio, sono state poste apposite norme che impongono, anche a privati, di sobbarcarsi le pur esose spese di rimozione degli alberi morti, considerati “rifiuti speciali” e per questo soggiacenti a una procedura di smaltimento particolarmente onerosa.

La nota indirizzata all’Amministrazione comunale mira, quindi, a un preventivo accertamento della responsabilità all’assunzione di atti e provvedimenti circa le zone in questione, per affrontare l’emergenza, eventualmente pianificando anche azioni future a scopo profilattico.

Interventi che, oltre a tamponare l’urgenza in atto, sarebbero certamente interpretati – specificano i due consiglieri – come concreta prova di vicinanza dell’amministrazione ai residenti, fungendo da strumento idoneo a diradarne almeno in parte le preoccupazioni. (Sara Faraci)