“Stabilizzare i precari graziati dai politici è antidemocratico. E i concorsi?”

Si è detto più di una volta che in tutta la Sicilia sono superiori i precari, soprattutto quelli delle pubbliche amministrazioni, rispetto ai dipendenti che sono stati assunti dopo aver effettuato e vinto un regolare concorso.

Nei decenni i vari posti di lavoro nei Comuni e nelle ex Province e forse anche alla Regione, attraverso leggi fatte “ad hoc”, si sono avvalsi di personale precario ai quali i contratti si rinnovavano sempre di anno in anno.

Ogni nuovo Governo regionale creava nuovi precari che sicuramente assicuravano voti negli anni successivi ed hanno anche permesso la scalata di moltissimi “Onorevoli” al Parlamento ed al Senato.

Pensiamo a tutti quelli che facevano parte delle Cooperative che sono stati assorbiti (anche senza adeguate qualifiche e capacità) nei Centri per l’Impiego ex Uffici di collocamento, negli Ispettorati del Lavoro, nei Comuni e nelle Province.

Poi sono nati gli articolisti ….anche questi assorbiti dai vari Enti Pubblici, poi è stata la volta degli LSU e a seguire tutti quelli che lavoravano nelle partecipate dei vari Enti, che se licenziati, sono stati riassorbiti da Società partecipate si pensi ai dipendenti Feluca e quelli delle Ditte ACEA, AGRINOVA, etc..

Negli ultimi periodi si parla di stabilizzazione di questo personale precario, direttamente con assunzioni a tempo indeterminato oppure come hanno escogitato alcuni Enti bandendo i concorsi dove si dice chiaramente che “devi almeno aver dovuto svolgere tre anni in quella mansione presso un Ente Pubblico”.

Anche se la Legislazione lo permette, in questo periodo di carenza lavorativa, soprattutto nella nostra Regione e nel nostro Comune, dove la disoccupazione raggiunge cifre importanti permettere la stabilizzazione di questo personale soltanto perché “hanno diritto dopo tanti anni di precariatomi sembra discriminante e anti democratico. Escludere dalla possibilità di occupazione molti cittadini che non sono stati graziati da questo o da altro politico mi sembra veramente ingiusto e immorale.

La partecipazione ad un regolare concorso con la riserva di alcuni posti a queste persone mi sembra la soluzione più corretta e democratica; non sarebbero lesi i diritti dei cittadini, sia di quelli che ormai si ritrovano fuori dal mondo del lavoro perché “troppo maturi per lavorare ma troppo giovani per percepire la pensione” dei giovani e in ogni caso di tutto questo personale precario che risulti valido e competente.

Mi ricordo che prima che mi diplomassi parlo della fine anni 80 era stato indetto un Concorso al Comune di Messina per “Amministrativi” e “Vigili Urbani”, quello dei Vigili si è effettuato dopo 10 anni quello per “Amministrativi” mai …forse perché mai nessuno nel frattempo è andato in pensione oppure perché i precari “secolari” hanno occupato i posti vacanti!!!

La speranza che queste prevaricazioni abbiano fine, che ogni cittadino goda dei propri diritti in maniera equa ed imparziale, che la politica acquisti consensi per l’aver realizzato i propri programmi e, agito a tutela dei cittadini tutti; che gli animi soprattutto delle nuove generazioni ritornino ad essere pervasi dai principi di giustizia, meritocrazia, morale, equità, sacrificio, fiducia, amore per il prossimo e per la propria terra, è sempre viva nella mia coscienza ma desidererei condividerla anche con gli altri.

Mi farebbe piacere svolgere un’inchiesta per verificare: il numero effettivo dei dipendenti comunali, il ruolo che rivestono, la mansione che svolgono, se hanno effettivamente il titolo di studio idoneo allo svolgimento del proprio incarico, come e quando sono stati assunti ……….ma purtroppo non ho alcun potere, pertanto mi accontento di rendere pubblico, se possibile, il disagio e la delusione nel rendermi conto che “NULLA E’ CAMBIATO”.

Manuela Siracusano