Uil-Fpl: “Intervenga il sindaco contro chiusura Pronto soccorso Piemonte”. In campo anche Udc e Fp Cgil

Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, intervenga per scongiurare la chiusura del Pronto soccorso del Piemonte”. E’ questa la richiesta di Pippo Calapai, segretario generale della Uil-Fpl Messina, e Mario Macrì, responsabile provinciale comparto Medici, dopo la notzia della paventata chiusura del pronto soccorso del nosocmio di Viale Europa a partire dal 16 agosto.

I sindacalisti oltre ai disagi per la città derivanti per la chiusura del Pronto soccorso, cui seguirà la chiusura dell’ospedale di viale Europa, sono allarmati anche per i riflessi che si avranno sul piano occupazionale. Infatti, secondo alcune indiscrezioni trapelate, vi sarebbero oltre 200 esuberi derivanti dall’accorpamento dei due ospedali.

“La Ulf-Ppl – aggiungono i sindacalisti – in tempi non sospetti aveva paventato la possibilità che vi potessero essere degli esuberi con la chiusura del Piemonte. Ipotesi che si sta puntualmente materializzando se è vero come è vero che a Palermo stanno già facendo le stime sulla futura pianta organica. Al danno per la città si aggiungerà anche la beffa per i lavoratori che rischiano di essere trasferiti in altre strutture sanitarie”.

Calapai e Macrì rivolgono l’ennesimo appello alla classe politica cittadina. “I nostri parlamentari – concludono – mettano da parte le divisioni e affrontino a Palermo la questione del Papardo-Piemonte, perché il manager Michele Vullo possa tornare indietro sulle sue decisioni. Quanto sia importante il Pronto soccorso del Piemonte lo testimoniano i numeri: in sole 24 ore, giorno 11 agosto, si sono avuti ben 86 accessi, di cui 3 codice rosso, 22 giallo, 50 verdi e 11 bianchi. Il Pronto soccorso stava letteralmente scoppiando e Vullo lo vuole chiudere”.

Sulla chiusura del Piemonte interviene anche il Gruppo Consiliare UDC, che ricorda in un comunicato come l'ordine del giorno proposto dai centristi , « a tutt'oggi ostacolato politicamente dagli altri gruppi consiliari», sia « indispensabile ad evitare il cambiamento della funzione primaria dell'Ospedale Piemonte garantendone l'esistenza con tutte le discipline ad esso collegate».

« Le ultime notizie di cronaca, infatti – continua il documento – ci convincono sempre più che altre soluzioni e percorsi diversi dall'assegnazione del nosocomio Piemonte all'Asp non sono percorribili ed attuabili».

«Contestualmente – ricordano i consiglieri Udc – lo stesso documento, impegna il Sindaco di Messina Prof. Renato Accorinti, nella sua qualità di massima autorità sanitaria cittadina, ad assumere una posizione netta nella difesa dello stessa struttura ospedaliera e quindi a mantenere l'efficienza dei reparti collegati al Pronto Soccorso, scongiurandone la chiusura. Inoltre la proposta formulata tiene in considerazione l'argomento dell'ex Ospedale Margherita ormai in disuso e lasciato all'abbandono».

Pertanto , i consiglieri rinnovano l«’'invito al Primo Cittadino ed al Presidente del Consiglio Comunale a programmare urgentemente un confronto istituzionale sull'Ordine del Giorno da noi presentato, impegnando il Sindaco intervenire presso l'Assessorato Regionale alla Sanità per dirimere tale grave situazione».

Sulla vicenda dell’Ospedale Piemonte anche la Fp Cgil, con un comunicato a firma della segretaria della Funzione pubblica della CGIL, Clara Crocé, del coordinatore della sanità, Antonio Trino e del responsabile medici, Guglielmo Catalioto, in merito alla situazione del presidio di viale Europa.

“Fino ad oggi – spiegano i sindacalisti – abbiamo lavorato in silenzio cercando di individuare una strada, condivisa, che mettesse d’accordo le varie posizioni, ma soprattutto che mettesse al centro l’interesse della città e dei messinesi, e’ questo è stato lo spirito che ha portato i vari soggetti alla costituzione del comitato “Sanidea”. Piaccia o no, l’unica vera possibilità per salvare l’ospedale Piemonte e procedere sulla strada dell’accorpamento con l’IRCCS. Chi sostiene altro, non fa che affermare, consapevolmente, una falsità, solo per rispondere ad altre logiche o interessi che non corrispondono al bene della comunità, ma esclusivamente ai propri interessi”.

“Per evitare la chiusura dell’ospedale Piemonte è necessario portare avanti il protocollo firmato dal Sindaco e da tutte le parti sociali, Comitati compresi . In assenza di decisioni sarà inevitabile l’accorpamento delle strutture . La decurtazione di sei milioni peserà come un macigno sulla gestione del personale che non potrà garantire una adeguata assistenza”.

L’obiettivo – concludono i rappresentanti sindacali – deve essere unico e comune: ognuno faccia la propria parte affinché la città subisca un ennesimo scippo, frutto di strane logiche e altrettanto strane alchimie: tanto politiche quanto sindacali”.