Stadio San Filippo, è corsa contro il tempo. Accorinti e Amato in Consiglio comunale

Si gioca domenica alle 12.30 e il tempo a disposizione è sempre meno. Dopo la decisione di ieri, da parte della Prefettura, di far disputare a porte chiuse la partita di esordio casalingo del Messina, contro la Lupa Roma, è levata di scudi da parte di tutti. Amministrazione comunale e Acr Messina, abbandonate le polemiche estive, sono sulla stessa linea contro un provvedimento che appare non esente da critiche. E sono state tante quelle mosse da parte del patron Pietro Lo Monaco, che ha stavolta invece difeso pienamente l’operato del sindaco Accorinti e dell’assessore De Cola, al suo fianco nel corso della conferenza stampa di ieri sera.

“Smontati” uno per uno i rilievi mossi dalla Prefettura, con tanto di documenti e fotografie alla mano, il nodo resta quello della videosorveglianza. Il nuovo impianto è in arrivo e potrà essere pronto prima della prossima partita interna, quella contro il Matera di sabato 20 settembre, ma chiaramente non per quella di dopodomani. Per tutta la durata dello scorso campionato, però, gli organi istituzionali hanno rilasciato l’agibilità per uno stadio che era in condizioni peggiori di com’è attualmente o comunque alle stesse condizioni per ciò che concerne la videosorveglianza. Si è sempre operato con l’ausilio di telecamere mobili, una soluzione che adesso non viene più accettata. E vien difficile da credere, se si considera che il San Filippo sarebbe l’unico stadio non agibile dalla serie A alla Lega Pro, quando basta guardarsi in giro, non ultimo sabato scorso a Barletta, per trovare impianti in situazioni di gran lunga peggiori.

Oggi il sindaco, su invito dei consiglieri Piero Adamo e Carlo Cantali, ha ribadito il concetto in Consiglio comunale chiedendo l’appoggio da parte dei componenti del civico consesso. “L’ordinanza del prefetto è pesante – ha affermato Accorinti – perché toglie quasi ogni speranza. Noi però continuiamo a chiedere l’apertura dello stadio ed anzi vogliamo fare squadra a difesa di un diritto dei cittadini. Negli ultimi mesi sono stati fatti molti lavori allo stadio, nei minimi particolari e con grande efficienza. L’impianto di illuminazione è perfetto, anche se dobbiamo lottare con i continui furti dei cavi di rame. Anzi, su questo aspetto, chiedo maggiori controlli e già nei mesi scorsi mi sono recato dal procuratore Lo Forte. La videosorveglianza non toccava neanche al Comune, perché rientra nella manutenzione ordinaria, ma ce ne siamo comunque fatti carico. Adesso chiediamo che, solo per una partita, per la quale mi dicono che non ci sarà neppure un tifoso ospite, venga adottato lo stesso criterio dell’anno scorso. I tecnici ci hanno assicurato che i componenti necessari arriveranno entro qualche giorno e che il nuovo impianto potrà essere installato in una settimana di tempo. Tutto il resto è stato fatto e non abbiamo nulla per cui sentirci in colpa. Lo ha spiegato anche Lo Monaco, con grande onestà intellettuale, perché, nonostante gli scontri che abbiamo avuto, manteniamo un obiettivo comune, che è il bene dell’Acr Messina. Chiudere le porte dello stadio crea una tensione sociale inutile, visto che viceversa non ci sarebbe alcun pericolo”.

Altri dettagli sono stati spiegati dal dirigente del dipartimento Lavori Pubblici, Antonio Amato. “Ad aprile ci siamo attivati per una procedura che si è rivelata abbastanza complessa. Abbiamo affidato l’incarico all’ing. Ferlazzo, che due giorni fa ci ha rilasciato il collaudo decennale, documento fondamentale per ottenere l’agibilità. Le prove di carico su tutto l’impianto hanno dato esito positivo ed è stata realizzata tutta una serie di lavori, regolarmente documentati, per un costo complessivo di circa 200mila euro. Non abbiamo ancora potuto sostituire i vetri lesionati, perché non sono arrivati, ma abbiamo trovato la soluzione di rinforzarli con barre in acciaio. E’ stata ripristinata l’illuminazione, sia quella interna sia quella esterna, nonostante i furti dei cavi di rame e ci siamo presi carico anche della videosorveglianza che, per convenzione, è in gestione all’Acr Messina. La richiesta, da parte della società, ci è giunta a fine luglio ed abbiamo accorpato questa perizia alle altre, affidando l’incarico a una ditta l’11 agosto. Si pensava di dover sostituire solo qualche telecamera ma, il giorno dopo, al primo sopralluogo, l’impresa ci ha comunicato che bisognava cambiare tutto l’impianto di vecchia generazione e si è convenuto di realizzarne uno nuovo a norma. Non erano disponibili, però, i componenti in magazzino e ci hanno consentito l’ordinazione solo il 1. settembre, al rientro dalle loro ferie estive. Nel frattempo, sono proseguiti gli altri lavori e adesso abbiamo presentato in questura la documentazione che attesta che il nuovo impianto è molto semplice e sarà pronto in pochi giorni. C’è dunque un fattore in più rispetto allo scorso anno, quand’è stata sempre rilasciata l’agibilità per 6mila 900 spettatori. Perché adesso no?”. E’ la domanda che tutti si pongono e che non ha ancora avuto risposta. Ma se anche risposta ci fosse, la sensazione è che comunque si tratti di un provvedimento esagerato. La partita non è minimamente a rischio, l’avversario non è di quelli particolarmente attesi a Messina e non ci sarebbe la fila al botteghino per riempire lo stadio. Ci sono però circa 1.500 abbonati che non aspettano altro che soddisfare la propria passione. Sarebbe scelta di buon senso consentire almeno a loro di poter gridare “forza Messina” dagli spalti.

(Marco Ipsale)