Spostare l’isola da via dei Mille in viale S. Martino. Il Consiglio comunale approva atto di indirizzo

19 favorevoli, 1 contrario, 7 usciti al momento della votazione, nel tentativo, vano, di far cadere il numero legale. Perché la votazione avesse valore era infatti necessaria la presenza di 16 consiglieri in aula. Il Consiglio comunale ha dunque approvato un atto di indirizzo che prevede la riapertura al transito veicolare di via dei Mille e l’istituzione dell’isola pedonale, invece, sul viale San Martino fino all’incrocio con via Santa Cecilia. Escluso dalla proposta anche il breve tratto di via Giordano Bruno compreso tra via Maddalena e via XXVII luglio.

Il responso è arrivato intorno alle 22.30, due ore dopo l’inizio della trattazione che era invece previsto alle 19. Primo firmatario è il consigliere Nicola Cucinotta (Pd), che aveva già avanzato l’idea pochi giorni dopo l’istituzione dell’isola pedonale (vedi correlato). La storia di “Peter Pan Cacciola e l’isola che non c’è” al centro del suo intervento, fondato sul fatto che l’isola pedonale è vuota, il trasporto pubblico è carente e l’amministrazione comunale è sorda ad ogni richiesta. Elemento, quest’ultimo, sul quale hanno puntato molti consiglieri, a partire da Fabrizio Sottile (SiAmo Messina), cofirmatario della proposta, sino a Mario Rizzo (Udc), Pierluigi Parisi e Pippo Trischitta (Fi), Paolo David e Donatella Sindoni (Pd).

Tutti si sono detti favorevoli, in generale, all’istituzione di un’isola pedonale, ma contrari a quella attuale, in quanto danneggerebbe i commercianti e sarebbe priva di un adeguato arredo urbano e di attrattive, in particolare per i croceristi.

Particolarmente duro, come nelle previsioni, il consigliere Trischitta. “Non siamo stati coinvolti e alcuni colleghi se lo meritano – ha tuonato -. L’amministrazione comunale fa bene a trattarci così perché ci sono consiglieri che gli permettono di fare quello che vuole. È ignobile che il progetto sulle piste ciclabili non sia passato neanche dalla commissione viabilità. Tutto gira intorno a via dei Mille, da dieci anni a questa parte, anche se non c’è il parere unanime dei commercianti. Cacciola ci spieghi perché l’isola non può andare bene senza la via dei Mille. Forse perché deve mantenere impegni elettorali. Chi siete voi – prosegue Trischitta rivolgendosi a Cacciola – per distruggere le attività commerciali? In base a quale criterio decidete della vita della gente?”.

Intervengono quasi tutti i consiglieri in aula e ognuno sottolinea un elemento diverso. Per Giuseppe De Leo (Megafono), l’isola andava istituita solo dopo aver migliorato il trasporto pubblico e l’arredo urbano; per Pio Amadeo (appena uscito dal Megafono) l’isola va ampliata a piazza Duomo; per Daniela Faranda (Ncd) vanno apportate delle modifiche perché attualmente è un disagio per tutti e se fallisce il commercio fallisce la città. Il Nuovo Centrodestra, però, riunirà sabato mattina tutti gli affiliati al gruppo prima di pronunciarsi sulla questione.

Pareri opposti nel gruppo dei Democratici Riformisti. Carlo Abbate si dice contrario all’attuale isola pedonale, mentre Nino Carreri non solo è favorevole, ma spiega di propendere anche per un ampliamento. “Accontentare la totalità è impossibile e allora bisogna fare delle scelte. Giusto pensare ad un’isola commerciale, ad agevolare l’iniziativa privata, a defiscalizzare. Ma senza dimenticare che l’isola non è solo dei commercianti ma anche dei cittadini, delle famiglie e dei bambini. Non credo che prima fosse un luogo civile. Servono sicuramente delle migliorie ma bisogna impegnarsi per far tornare il centro città un salotto buono”.

Quello di Carreri, alla fine, risulterà l’unico voto contrario all’atto di indirizzo. Altri sette consiglieri hanno espresso la propria contrarietà uscendo dall’aula al momento della votazione. Si tratta, anzitutto, dei quattro consiglieri di Cambiamo Messina dal Basso. In aula, sono intervenuti Luigi Sturniolo, favorevole all’attuale isola pedonale, e Nina Lo Presti, che approva anche lei l’isola ma propone di riaprire i tavoli di discussione e ascoltare tutte le legittime istanze che arriveranno. “L’area pedonale deve diventare una naturale necessità, soprattutto col miglioramento del trasporto pubblico. Se ci viene detto che si fa economia solo grazie al parcheggio in seconda fila non dobbiamo scandalizzarci. Se è vero, vuol dire che c’è un problema di tutti, che riassume una condizione drammatica”.

Ad uscire dall’aula, poi, oltre a Daniela Faranda, anche i consiglieri Daniele Zuccarello (Progressisti Democratici) e Piero Adamo (SiAmo Messina), che, in momenti diversi, esprimono opinioni molto simili.

“Nella scorsa seduta consiliare – spiega Zuccarello – abbiamo visto che Confesercenti e Confcommercio hanno opinioni contrastanti. Non è venuta fuori una proposta univoca e c’è ancora molta confusione. Ho sentito molti che pensavano che dopo un eventuale atto di indirizzo del Consiglio comunale le cose sarebbero cambiate immediatamente. Non è così. Tra l’altro, si vuole fare passare un atto di indirizzo insignificante che non corrisponde alle richieste dei commercianti. Dobbiamo invece fare un tavolo di confronto per capire come migliorarla quest’isola. Anche i commercianti devono impegnarsi. Lunedì scorso è arrivato un gruppo di croceristi nell’isola, ma molte attività erano chiuse. Arriveranno altre navi e bisognerà studiare come sfruttare questa risorsa, migliorando i servizi e l’attrattività”.

“L’isola non è un fatto politico – afferma Adamo – . Io, ad esempio, non sono favorevole alla proposta del mio collega di gruppo, Fabrizio Sottile. Ha però avuto il merito di aver fatto uscire allo scoperto il populismo di chi la volta scorsa era presente davanti ai commercianti e oggi lascia il banco vuoto senza prendere una posizione. L’isola non è della giunta, né del quartiere, né dei commercianti. E’ della città ed è quindi necessario ragionarci insieme. Approfondiremo altri accorgimenti, come ad esempio la differenza di costo tra i parcheggi multipiano e quelli a raso e un nuovo piano orari per l’apertura dei negozi. Gli assessori al commercio e alla cultura, Panarello e Perna, dovrebbero fare di più per pensare all’intera riqualificazione dell’area”.

A muso duro, l’assessore alla Mobilità, Gaetano Cacciola, rispedisce al mittente le accuse di mancata condivisione. “Non accetto che passi l’idea che il mio operato sia stato incentrato all’insegna dell’esclusione. Sin dalla fine di settembre ho sempre invitato tutti, a partire dalla presidente Barrile e, nel corso di alcune riunioni, è intervenuto anche qualche consigliere. Abbiamo lavorato con uno spirito costruttivo e di unione. Solo oggi, ad esempio, ne abbiamo parlato tutto il giorno: stamattina in convegno, pomeriggio in commissione e adesso in Consiglio. Io non devo rispondere di nulla, non sono un politico, non so a cosa si riferisca il consigliere Trischitta. Ascoltiamo tutti, ma dopo averlo fatto dobbiamo prendere delle decisioni. Se mi si dice che l’isola dev’essere abbellita e poi si dice che bisogna farla solo nei week end, è normale che bisogna scegliere tra due opzioni contrastanti. E’ normale che chi vede scartata la sua idea non sia contento ma non potrà dire di non essere stato ascoltato. Ho sempre cercato di smussare gli angoli ed ho visto paradossi di associazioni create per combattere altre associazioni. Siamo addirittura accusati di aver condiviso le nostre idee con il quartiere, quando mi sembra una cosa normale. L’istituzione di un’isola pedonale è sempre impopolare per alcuni, ma il rischio me lo prendo io”.

Cacciola si rivolge infine direttamente ai consiglieri: “E’ bene che prendiate posizione gradualmente. Chiedete a tutti i commercianti di via dei Mille e via Giordano Bruno, uno per uno, perché sono favorevoli o contrari all’isola pedonale. Poi dite loro che non vi interessa se sono favorevoli. Statisticamente, siamo nel momento più critico di un’isola, dopo due mesi è solo crisi. Dopo tre o quattro mesi si va invece solo a crescere. Visto che tutti vogliamo l’isola pedonale, non ci resta che condividerla. Non hanno senso le lotte tra le associazioni e le confederazioni”.

La richiesta era dunque quella di ritirare l’atto di indirizzo e trovare nuove soluzioni condivise. Parole al vento. Atto di indirizzo approvato e lo scontro continua.

(Marco Ipsale)