Millevetrine propone isola temporanea in via dei Mille fino al 30 settembre

Non è ancora stata smantellata ma la riapertura al traffico dovrebbe avvenire a giorni. Il Consiglio comunale ha bocciato l’isola pedonale permanente in via dei Mille, limitandola alla sola piazza Cairoli. Porte aperte, però, a nuove sperimentazioni. Due emendamenti al Piano Urbano del Traffico sono stati bocciati dal dirigente Pizzino proprio perché il Put stesso prevede che vengano inserite modifiche definitive e non test che possono essere interrotti dopo pochi mesi. I consiglieri avevano proposto, a partire da subito, l’isola pedonale sul viale San Martino fino all’incrocio con via Santa Cecilia e per periodi temporanei, come quello dal 1 dicembre al 15 gennaio, in via dei Mille. Decisioni che possono essere prese dall’amministrazione comunale indipendentemente dal Piano del Traffico, in quanto non definitive né permanenti.

L’associazione Mille Vetrine, la prima ad organizzare l’isola pedonale in via dei Mille dieci anni fa, e tra gli strenui difensori della pedonalizzazione, ha colto la palla al balzo ed ha depositato al Comune una richiesta per una nuova isola temporanea fino al 30 settembre. La proposta sarebbe approvata da circa 50 commercianti di via dei Mille rispetto ad un totale di 80. L’obiettivo è quello di riaprire il dialogo con il Consiglio comunale, invitando nei prossimi giorni i gruppi consiliari a discutere del futuro del “centro commerciale naturale” cittadino.

Oggi, alle 18, intanto, si terrà un nuovo evento a favore dell’isola pedonale, dopo la manifestazione di dieci giorni fa. In questo caso si mobilitano attori, artisti e intellettuali che hanno firmato un appello per mantenere la pedonalizzazione. Le “voci per l’isola” sono quelle di oltre cento messinesi, alcuni dei quali di fama nazionale a difesa di un ideale. Tra di loro anche Nino Frassica, che ha assicurato la sua presenza all’iniziativa di questo pomeriggio.

C’è chi però si rivolge ai “cento” lanciando un contrappello. Dino Giuttari, uno dei commercianti più noti del centro, spiega i motivi del suo no all’attuale isola pedonale in una lunga lettera che abbiamo scelto di pubblicare integralmente in calce all’articolo.

“Voglio firmare. Voglio firmare anch'io, vi prego, consentite ad un cittadino, un semplice cittadino che pur non potendo vantare talenti artistici o titoli accademici particolari e neanche, "manaccia" (come direbbe il grande amico Nino Frassica), il diritto di appartenere alla categoria degli intellettuali messinesi, sente impellente il dovere di aderire all'accorato e nobile appello dei "cento", espressione della "intellighenzia" cittadina schieratasi correttamente a favore dell' isola pedonale e delle ragioni ideali che ne ispirano l'adozione.

Vi scongiuro pertanto di accettare la mia modesta firma in calce al documento. La firma di un cittadino semplice, che ama come voi la sua città, vive qui ed ha investito tutto, anche i beni di famiglia, auspicando e confidando nella crescita civile economica culturale ed artistica messinese e che per altro è stato storico fautore dell'isola pedonale, forse il primo sottoscrittore imprenditore, circa 20 anni fa.

Anche ultimamente, intervistato più volte, ho dato il mio coerente sostegno ideologico all'iniziativa, prima che partisse. Purtroppo però sono stato ingannato. Cari amici artisti, colpo di scena: la "produzione" dello spettacolo anziché seguire il collaudato protocollo dell'impresario teatrale (piano finanziario, studiare, programmare le prove, rodare lo spettacolo in piazze più piccole e dopo, solo dopo ci si prepara per il debutto, per la "prima", sottoponendosi al giudizio del pubblico pagante, ha ritenuto invece di presentarsi al pubblico senza aver fatto neanche le prove. Fuor di metafora, hanno improvvisamente recintato una vasta zona del centro storicamente vocato alle attività commerciali, intrappolando come tonni nelle tonnare quanti vi si trovavano magari da decenni.

Lo spettacolo apparve subito deludente, il pubblico pagante scarso. Si sono registrati inopinati ed insostenibili cali al "botteghino" ma anche alla bottega ed al "bottegone", tutti intorno al 50%. Questo dato così determinante è oggetto purtroppo di una clamorosa censura o rimozione sociale. Si fanno i salti mortali logici pur di far passare il messaggio che il calo non c'è, che gli esercenti sono d'accordo. Si nasconde l'evidenza, si arruolano testimoni interessati per negare una realtà facilmente documentabile e incontrovertibile: l'isola pedonale così com'è ha procurato a tutti un calo fortissimo degli incassi già a sua volta sofferenti per la devastante crisi dei consumi in atto da tempo ormai.

Si arriva a negare l'evidenza scientifica e documentata, pur di non ammettere una realtà scomoda che turba effettivamente le coscienze progressiste a loro volta contagiate dal sospetto e dalla mal celata diffidenza verso i commercianti (che fanno commercio e chissà, in maniera traslata e analogica, anche commercio dell'anima? Metteteci infine anche lo “scacciate i mercanti dal tempio” ed il pregiudizio è pronto. Putiari aridi, trogloditi ed ignoranti. Concorderanno gli amici artisti che forse un novello genio alla Bunuel potrebbe trarre spunti per un film eterodosso ed anticonformista rivoluzionario sull'argomento.
Deluso ed ingannato anche perché mi ero permesso, in presenza delle prime "ferite", un suggerimento amichevole: sospendere momentaneamente le repliche giornaliere deserte, limitarle ai fine settimana, allestire e migliorare intanto il decoro e la "messa in scena" assente per mancanza di risorse (a parte quelle bici-fioriere nella sola via dei Mille) e prepararsi bene per il " debutto". Niente. Non si può tornare indietro.

La macchina infernale si era messa in moto e deve andar avanti a tutti i costi, costi che è sempre più drammaticamente evidente che li pagheranno le centinaia di “attori”, “comparse” e maestranze oneste che avevano studiato la parte correttamente e si vedono messi sul lastrico e "licenziati" dall'oggi al domani. Insomma ho subito compreso che ero stato ingannato, tradito e strumentalizzato da personaggi che nell’ombra congiuravano per acquisire fini politici personali ed imperscrutabili vantaggi economici (ben mimetizzati e nell'ombra) sfruttando le pulsioni e gli ideali anche di tanti giovani messinesi sensibili tutti presi dalla encomiabile voglia di cambiare dal basso.
Cari amici ho il dovere di segnalarvi che state "prendendo un granchio" e secondo me non state realizzando purtroppo gli scopi nobili che vi prefiggete. Correte il rischio di farvi strumentalizzare da una lobby e da una conoscenza dei fatti parziale, di "parte" quando non di "partito" e dal vostro stesso entusiasmo verso le salvifiche ragioni dell'arte , dello spirito aggregativo e della bella suggestione di una agorà palcoscenico teatrale di una città molto "carente".
Sappiate invece che più di 300 "putiari" disperati hanno dovuto ricorrere alla magistratura per tutelare i propri diritti lesi e vilipesi da un sistema dittatoriale involontario ma che nei fatti sta determinando la fine senza pietà di tanti esercizi, facendo leva demagogicamente sulla naturale propensione di ogni cittadino sensibile colto ed evoluto a sposare le nobili ragioni dell'isola pedonale e alimentando falsi slogan e mantra propagandistici tendenti ad orientare l’opinione pubblica sempre più schierata contro chiunque osi dubitare anche solo della congruità della estensione dell'isola e delle modalità di programmazione.
Questa vicenda sta assumendo stimolanti contorni e toni Pirandelliani o da teatro dell'assurdo di Ionesco quando non ancora da commedia degli equivoci o "Tanto traffico per niente" scritte dal nostro "concittadino" Guglielmo Crollalanza (un certo William Shakespeare). Forse un novello genio contemporaneo alla Bunuel avrebbe potuto trarre ispirazione per un film raffigurante l'oscurità e le tenebre dell'animo umano e al contempo tentare di rompere l'incantesimo , l'inganno, la chimera, il miraggio, la "fata morgana", la nube ipnotica che sta coprendo e distorcendo la visione della realtà e della verità, quella verità la cui costante ricerca è compito e missione di ogni artista, di ogni intellettuale e di ogni comune cittadino come me che non si perita di denunciare ed affermare senza tema di essere smentito che questo allestimento così com’è non è una vera isola pedonale ma una millanteria, una fregatura. Mobilitiamoci allora tutti per una vera isola pedonale. Se i commercianti vogliono tenere la via dei Mille, bene, facciano un democratico referendum e, se il Consiglio è d'accordo, che lo facciano, ma liberate almeno gli altri ‘prigionieri’ che vi assicuro stanno ‘morendo’”.