Erbacce nell’area archeologica di Palazzo Zanca. Il consigliere Cucinotta interroga il sindaco

“L’area archeologica interna a Palazzo Zanca, patrimonio artistico, culturale e monumentale si presenta in condizioni pietose ed è divenuta da tempo una piccola discarica a cielo aperto sotto gli occhi di cittadini distratti e turisti increduli”. Lo scrive il consigliere comunale Nicola Cucinotta, in un’interrogazione al sindaco, Giuseppe Buzzanca: “Il sindaco, piuttosto che firmare un solo protocollo d’intesa con la Sovrintendenza per restituire decoro a Largo san Giacomo avrebbe dovuto accorgersi in che condizioni versa l’Antiquarium di “casa sua” ed inserire anche quest’area nell’accordo”.
“Il 26 Giugno – continua Cucinotta – la Giunta Municipale, reiteratamente sollecitata, ha rinnovato il protocollo d’intesa per l’Antiquarium sito all’interno di palazzo Zanca, con il quale con il supporto del Comune e l’alta sorveglianza della Soprintendenza, era stata avviata nel 2005 la costituzione della struttura conservativa. L’obiettivo miseramente fallito era infatti quello di organizzare un percorso culturale unico ed ampio al centro della città, da offrire a turisti e non, permettendo al contempo la fruizione e la coscienza del patrimonio artistico monumentale di Messina. Oltre ad un forte disinteresse si associa anche un’incapacità di gestire anche le semplici cose che fanno capo a questo sconquassato Ente. Pensiamo ad esempio al taglio dell’erba in un’area interna al Palazzo, un’operazione che non dovrebbe presentare particolari complessità e che invece, per il Comune di Messina, diventa impossibile. Un “crimine” nei confronti di un altro gioiello archeologico incompreso e trascurato da un’Amministrazione sorda e assente, tra l’altro perpetrato per troppo tempo.
Il consigliere comunale chiede allora al sindaco “se intende prontamente esperire ogni attività burocratica necessaria per porre in essere interventi urgenti necessari a restituire dignità all’area archeologica di pregio sita nell’area interna di palazzo Zanca, che rappresenta una testimonianza della storia cittadina, oggi sommersa dall’inerzia della classe politica e dirigente messinese”.