Cronaca

Arresto Croce. Non parla nessuno o quasi…

Era tutto finito poco prima delle 12. La prima tornata di interrogatori dopo l’arresto di Maurizio Croce, effettuata stamane a Palazzo Piacentini, si è conclusa in fretta. Praticamente tutti infatti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, tenendo la bocca chiusa davanti alla giudice Annalisa Raffa e ai pubblici ministeri Liliana Todaro e Fabrizio Monaco.

Nessuna spiegazione da parte dello stesso Croce, quindi, entrato e uscito di buon mattino dal palazzo del Tribunale accompagnato dall’avvocato Piazza, in sostituzione dell’avvocato Fabrizio Biondo, difensore di fiducia dell’ex consigliere comunale. Il legale ha poi accompagnato Rossella Venuto, collaboratrice di Croce per la quale è stata chiesta la sospensione. La donna ha taciuto come gli altri, ma ha depositato la documentazione comprovante le dimissioni dalla struttura.

Tace anche Cortese, dirigente comunale, difeso dall’avvocato Piero Pollicino. Per entrambi la giudice si è riservata la decisione sulla richiesta della Procura di sospenderli. Silenzio anche da Francesco Vazzana, uno dei “fratelli” di Croce, ai domiciliari anche lui, difeso dagli avvocati Nunzio e Franco Rosso.

Parla invece il “grande accusatore”, l’imprenditore e sindaco di Maletto, Giuseppe Capizzi. Accompagnato dagli avvocati Alberto Gullino e Carmelo Peluso, ha confermato le dichiarazioni già messe a verbale e alla base delle accuse della Procura di Messina, senza null’altro aggiungere. Nessuno in questa prima fase ha depositato richieste né documenti particolari.