Si conclude oggi la mostra dei fumetti degli anni ’70 curata da Max Massimiliani

Si conclude all’Orientale Sicula la Mostra “Il fumetto italiano degli anni ‘70”
Quando negli anni ’70 dello scorso secolo giovani intellettuali e studenti compravano Linus ed Eureka e si nutrivano delle comic strip politiche di Jules Feiffer, delle surreali storie della Donna seduta di Copi, di B.C. (abbreviazione di Before Christ) di Johnny Hart, di Charlie Brown di Schulz o di Andy Capp di Smythe e si apprezzavano le rocamolesche storie della Valentina sognante di Crepax e del marinaio giramondo Corto Maltese di Hugo Pratt, solo per citare una significativa schiera di cartoonist, contemporaneamente nel nostro Paese esisteva una nutrita schiera di fumetti, diciamo di serie B, popolari e di più facile consumo, che avevano a che fare col fotoromanzo del tipo Grand Hotel o con uno spiccio erotismo anticipatore di you porn sul web. (E)saltati adesso quest’ultimi sugli scudi grazie ad una mostra all’Orientale Sicula al n°27 di Via M. Giurba (visitabile gratuitamente sino oggi 12 settembre) a cura di Max Massimiliani, titolata Arte fra le nuvole – Il fumetto italiano degli anni ’70 in mostra, esaustiva e intrigante grazie alle centinaia di copertine realizzate da veri artisti del calibro di Roberto Molino (figlio del più noto Walter) i cui titoli del tipo Cimiteria, Il Masochista, Ricchi, porci e viziosi, o La serva squillo, dovevano subito attrarre i fruitori. Ci sono le copertine di Floriano Bozzi i cui titoli Uranella, I magnifici quattro, Mister X, Desperados, non lasciano equivoci e quelle del più noto Pino D’Angelico, scomparso due anni fa e molto attivo negli States, autore dell’horror Oltretomba o dello storico-erotico Lucrezia. Spiccano le copertine di Carlo Jacono, inventore fra l’altro del cerchio rosso dei Gialli Modadori e autore di copertine che ritraggono la bella faccia di Jean Paul Belmondo nei panni di Goldrake. E non è da meno Alessandro Biffignandi che nel suo Fox appariva in bella mostra la faccia di Silvester Stallone nei panni di Rambo. Spesso su queste copertine al limite del porno, quasi ipnotizzanti per il compratore, erano impresse figure femminili somiglianti a Ornella Muti o a Catherine Deneuve o divi dell’epoca del calibro di Alain Delon, Adriano Celentano o Lando Buzzanca. Si riconoscono fra i disegnatori delle storie un giovane Milo Manara e un efficace Augusto Chizzoli i cui disegni ci riportano a Diabolik, Dylan Dog e Martin Mystere.- Gigi Giacobbe