Barcellona, l’arte racconta la mafia attraverso le “Frequenze nel paesaggio”

La mafia è un fenomeno pervasivo; interessa le vite di tutti, anche di coloro che, apparentemente, non vi entrano a contatto. Eppure, molti la vivono come qualcosa di avulso dal territorio, di invisibile, e dunque scarsamente percepito. Per questo, “rappresentare la percezione della frequenza mafiosa nello spazio e nel tempo” è l’obiettivo della nuova installazione artistica montata dal gruppo “Barcellona Pozzo di Gotto Antirazzista” in piazza San Sebastiano, intitolata “Frequenze nel paesaggio” .

“L’installazione rappresenta un frequenzimetro della presenza mafiosa nel nostro territorio, volto a indicare la connessione stretta tra mafia, Stato e Chiesa” – scrivono i membri del gruppo – “riteniamo fondamentale trattare un argomento così importante, che non esula da un tema forte come quello del razzismo, e l’arte ci è sembrata il mezzo migliore per affrontare una questione così delicata e avvolgente, che riguarda da vicino il nostro territorio e tocca profondamente ognuno di noi”.

Siamo ormai assuefatti alla mafia, quasi indifferenti: “Possiamo averne una percezione maggiore o minore del fenomeno mafioso; ma esso è sempre presente, e spesso ne restiamo indifferenti” – spiega ancora il collettivo – “è un mare di sangue sul quale si erge un cielo costellato di armi, sostenuto dai poteri forti dello Stato e della Chiesa, supportato da una legge corrotta e tendenziosa, uno sbocciare di fiori neri, malati. Due mondi, due insiemi incogniti, di cui spesso è facile far parte, anche in buona fede, ignorando le occulte finalità e i subdoli intenti di chi regge e muove le fila”.

L’installazione verrà spostata nel pomeriggio al Perditempo, dove sarà visitabile per tutto il weekend.