Milazzo, i “Molini Lo Presti” come identità cittadina. Ieri l’incontro di “MILL_Milazzo”

Riprendono gli appuntamenti milazzesi dedicati ai “Molini Lo Presti”. Ieri il primo incontro nell’ambito dell’iniziativa “MIL_MILAZZO Call Artists” lanciata dall’associazione “Arte e a Capo” con l’intento di ripristinare l’originaria identità dei molini e di salvaguardarli dall’ormai prossima messa all’asta del 2 Maggio. L’iniziativa si pone come una vera e propria “chiamata alle armi” per tutti gli artisti del territorio proponendo un concorso, con scadenza fissata per il 19 marzo, nel quale ogni artista avrà modo di presentare la propria personale visione dei molini. Saranno poi quattro le opere ad essere selezionate e successivamente esposte sulla facciata dei “Cantieri Zeta” di Via dei Mille, sede dell’associazione “Punto e a Capo”.

A prendere parte all’incontro di ieri due personaggi da sempre legati alla vita dei molini: il presidente di Mi.Lav., cooperativa di impiegati nata con lo scopo di rilevare i molini dopo la loro chiusura, e Stefano Cuciti. Loro è la testimonianza che fa da filo conduttore al dibattito nel corso del quale si è attraversata fase per fase l’ascesa e la caduta dei “Molini Lo Presti”.

“Sentivamo che i mulini in qualche modo ci appartenevano –Spiega Tramontana- ne gestivamo il processo produttivo in tutte le sue fasi. Quando dopo 23 mesi senza retribuzione ci hanno licenziato abbiamo provato un senso di liberazione. Solo allora potevamo prendere l’iniziativa, così è nata l’idea da parte dei 37 impiegati di fondare una cooperativa che continuasse la produzione”.

Un edificio da salvaguardare, dunque, frutto di un identità storica e importante patrimonio per il territorio. Riusciranno le iniziative proposte da “Arte e a Capo” a portare nuovamente l’attenzione sui molini? Intanto già si inizia a vagliare possibili vie traverse e si prende in considerazione il progetto di rigenerazione urbana “ReAction City”, lanciato nel 2014 a Reggio Calabria da Pensando Meridiano che ha permesso di recuperare diversi edifici e luoghi storici attraverso l’utilizzo di arti performative, l’informazione e lo stimolo alla progettazione.

Salvatore Di Trapani