Gioveni: “L’aumento delle rette è inaccettabile, tanto vale optare per l’asilo privato”

L’aumento delle rette degli asili nido comunali al massimo consentito è una possibilità sempre più vicina. I dati del prospetto generale sul costo del servizio non sono affatto confortanti: una spesa di 535mila euro a fronte di una entrata di 30 mila euro. L’aumento appare come una scelta obbligata, ma difficile da digerire per i genitori che hanno affidato i propri figli all’asilo pubblico e che invece si potrebbero ritrovare a pagare una retta da asilo privato.

Il consigliere della terza circoscrizione, Libero Gioveni, che aveva già suonato il campanello d’allarme per questa situazione, dichiarando illegittimo l’aumento, ribadisce il concetto. “Quali e quanti genitori (anche con un discreto reddito) pagherebbero ben 258 euro al mese per mantenere i propri figli in un asilo nido comunale? Nessuno – tuona il rappresentante del terzo quartiere -. Tanto vale optare per un asilo nido privato dove la retta può essere paradossalmente inferiore a fronte per altro di un servizio di assistenza spesso anche più prolungato”. Per Gioveni l’aumento delle rette è il primo passo verso la caduta definitiva: “Si comincia dallo spopolamento degli asili nido, ci si ritrova con meno risorse fino a giungere al totale svuotamento dei plessi che diventerebbe preludio per l’inevitabile chiusura”.

Quella prospettata dal consigliere Udc è naturalmente solo la peggiore delle ipotesi. Sembra però che i primi problemi siano già sorti. Dal 2 gennaio 2013 infatti sarebbe dovuto avvenire l’inserimento di quei bambini per cui i genitori avevano fatto richiesta nel mese di ottobre. L’inserimento non è ancora avvenuto e sembra che l’impedimento sia proprio la retta: per Croce devono pagare la cifra piena. Secondo queste considerazioni, l’aumento è già in atto. Ma il consigliere centrista rincara la dose: “Non solo illegittimo, anche discriminatorio”. Infatti, per i bambini che sono in aula dall’inizio del servizio i genitori hanno pagato la “vecchia” retta e, pur volendo, chiedere un aumento non sarebbe legittimo. Gioveni chiede il dietro-front di Croce: “Davvero inaccettabile tutto questo – conclude – soprattutto soprattutto se si pensa che si è lavorato tanto fino agli ultimi minuti dell’anno 2012 per evitare il dissesto economico del Comune e il conseguente taglio anche di parecchi servizi sociali, compresi gli asili nido”. (Giusy Briguglio)