Coronavirus

Asp Cosenza, l’esposto del direttore del Cot: da Morra intimidazioni e minacce

La motivazione del blitz del senatore Morra, presso l’Asp di Cosenza dello scorso 20 marzo sarebbe da attribuire in merito al mancato inserimento dei suoi parenti negli elenchi dei soggetti da sottoporre a vaccinazione”.

E’ quanto viene riportato nell’esposto consegnato dal Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP e Direttore dell’UOC di Igiene Pubblica, Mario Marino ai Carabinieri della Stazione di Cosenza Centro, dove ha denunciato la condotta del presidente della Commissione parlamentare antimafia e quello della sua scorta. Morra, sempre secondo il racconto di Marino avrebbe anche pronunciato frasi minacciose ed accusato di inefficienza e di disorganizzazione tutto il personale medico.

Ciò che emerge – si legge ancora nella nota – è soprattutto l’atteggiamento minaccioso, arrogante e intimidatorio utilizzato in una sede di lavoro da parte di un uomo dello Stato che non avrebbe formulato alcuna domanda e «nessuna richiesta sull’andamento del piano vaccinale della provincia di Cosenza, limitando il suo interesse unicamente ai suoi parenti».

Il senatore poi avrebbe telefonato prima al Viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri e poi al Commissario per la Sanità in Calabria Guido Longo, per fare loro presente il fatto che i suoi parenti non erano ancora stati vaccinati

Ma l’abuso più grave, si legge sempre nell’esposto, è quello commesso da un uomo della scorta del senatore Morra, che avrebbe proceduto, pur non avendone titolo, all’identificazione del personale presente negli uffici, fotografando addirittura i documenti mediante cellulare.

A fronte di tali comportamenti – conclude la nota – , la richiesta che il Direttore Marino rivolge alla Procura di Cosenza è dunque quella di procedere con indagini formali per l’accertamento dell’accaduto e, ove sussistenti le condizioni, che si proceda alla censura, sotto il profilo penale, di una simile condotta, ritenuta inammissibile per un senatore della Repubblica Italiana.