sanità

Asp Messina: “Trasferimenti personale irregolari”. Uil e Cgil chiedono un’ispezione

Quei trasferimenti di personale dell’Asp non ci convincono”, è la tesi di Uil-Fpl e Fp Cgil che hanno scritto  una nota congiunta paventando  violazione della legge. Il documento peraltro è stato trasmesso alla Procura della Repubblica. I sindacati chiedono che la Regione e i magistrati accendano i riflettori su una serie di trasferimenti di medici e dipendenti tra presidi sanitari dell’Asp di Messina.

Uil e Cgi: gestione clientelare?

Segnaliamo che numerosi trasferimenti di dipendenti a Presidi Ospedalieri, Distretti e strutture in genere sono state emanati in palese violazione di legge, norme contrattuali e del Regolamento aziendale- scrivono Pippo Calapai, e Antonio Trino, rispettivamente segretario provinciale Uil-Fpl e segretario provinciale Fp Cgil- E’ ormai consuetudine dell’ASP nella gestione dei rapporti di lavoro, in particolare della mobilità interna, sottrarsi a qualunque rispetto della legittimità e trasparenza. Questo potrebbe ingenerare nei dipendenti la convinzione che la questione sia di tipo clientelare, a danno delle aspettative di altri colleghi, in possesso di maggiori titoli, che vedono calpestato il diritto ad avvicinarsi al proprio nucleo familiare”.

Razza invii gli ispettori

I sindacati chiedono all’Assessore Regionale della Salute Ruggero Razza di disporre un’ispezione e qualora fossero accertate irregolarità chiedono di prendere provvedimenti. Ai vertici dell’Asp i due sindacalisti chiedono di riesaminare, sotto l’aspetto della legittimità, le disposizioni di servizio emanate per i trasferimenti provvedendo alla revoca in autotutela di quelle difformi.

“Nell’ottica di garantire la massima trasparenza, chiediamo che i provvedimenti relativi a trasferimenti di dipendenti in struttura diversa da quella di assegnazione, soprattutto in altro comune- concludono Calapai e Trino- vengano notificate alle  organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL e pubblicate sul sito aziendale in una sezione dedicata”.