Topi, pulci e blatte, chiusa la Casa di Vincenzo che accoglieva i senzatetto

Casa di Vincenzo ha dovuto chiudere i battenti. Almeno per il momento. Topi e pulci hanno reso la struttura totalmente inadeguata all’accoglienza dei senzatetto che ormai da un anno e mezzo trovano nella casa di Vincenzo un letto, una doccia calda, un luogo caldo e sicuro dove trascorrere la notte. Non sono state sufficienti le disinfestazioni effettuate già nelle scorse settimane, sarà necessario un intervento più massiccio per ripristinare le dovute condizioni igienico-sanitarie. In attesa che il Comune possa procedere ad una nuova disinfestazione, una quindicina di giorni fa è arrivata la decisione di chiudere Casa di Vincenzo.

A comunicare al sindaco Accorinti, all’assessore Santisi e al dirigente del Dipartimento Servizi Sociali Pollicino, la chiusura della struttura è stato padre Franco Pati a nome della coop. S. Maria della strada che gestisce Casa di Vincenzo. Con una nota dello scorso 6 novembre, padre Pati spiegava che i tre interventi urgenti di disinfezione presso i locali che ospitano il servizio non avevano ancora risolto il problema e ricordava anche che a causa della gravità del problema era stata chiesta al Comune una sede alternativa dove poter espletare tale servizio, in attesa di risolvere definitivamente il problema. Evidentemente però Palazzo Zanca non è riuscito a trovare un’alternativa e così è stato sempre padre Pati ad ottenere la disponibilità della casa di ospitalità “Collereale” che ha concesso una parte dei propri locali.

Per continuare a garantire lo stesso servizio sono stati allestiti alcuni posti letto presso l’ex istituto Dina e Clarenza nel plesso di Collereale, in modo da assicurare comunque ai senzatetto ospiti della struttura un’accoglienza dignitosa e nel segno di quanto fatto fino ad oggi dalla Casa di Vincenzo.

A questo punto l’associazione e coop. Santa Maria della Strada di padre Pati, che fino ad oggi ha gestito la struttura con una convenzione in scadenza il 30 novembre, attende che il Comune provveda a trovare una soluzione più consona a cominciare da un intervento più ampio all’interno dei locali che si trovano presso gli ex magazzini generali. Per questo ha chiesto la convocazione di un tavolo in modo individuare cosa è necessario fare nel più breve tempo possibile.

Francesca Stornante