Casa del Portuale, il commissario liquidatore si presenta con le chiavi dell’immobile

Ancora una puntata nella vicenda della Casa del portuale. Abbandonata all’incuria ed al degrado per anni, senza che nessuno ne reclamasse la proprietà, improvvisamente sembra essere tornata alla memoria delle Istituzioni.

Così nei giorni scorsi, dopo quasi 5 mesi dall’occupazione, il commissario liquidatore della Cooperativa Italia (che aveva in gestione l’immobile) Placido Matasso si è ricordato che gli spazi appartengono alla Regione e non al Comune, come nel frattempo reclamava l’ex vicesindaco Franco Mondello. E nel pomeriggio il commissario Matasso (la cooperativa è stata posta in liquidazione dal 2011) si è presentato alla Casa del portuale con tanto di chiavi che dimostrerebbero appunto il possesso dell’immobile….. Chiavi che comunque non ha utilizzato, dal momento che la Casa del portuale è aperta, ribadendo che la Regione è proprietaria dell’area e che saranno esperite tutte le azioni necessarie per il recupero. L’avvocato ha avuto un breve colloquio con gli esponenti del Teatro Pinelli che in serata hanno tenuto un’assemblea sull’accaduto. La sola presenza delle chiavi, chiaramente, non può bastare a definire la proprietà dell’immobile, che al momento è quasi al centro di una “contesa” tra Enti. L’assessore al patrimonio Signorino nei giorni scorsi ha spiegato che si stanno verificando le carte, dal momento che non è affatto scontato l’inserimento della Casa del portuale tra i beni del Piano di dismissione, come sostiene l’ex vicesindaco Franco Mondello. Sembra che nel 2008, con la delibera firmata da Mondello, l’immobile di via Alessio Valore effettivamente fosse stato inserito nel Piano, salvo poi “uscirne” due anni dopo. Mondello ha ribadito che “ Dal 2008 nessuno ha reclamato la proprietà, tanto meno la Regione. Inoltre non esiste alcun atto che attesti la vendita della Casa del portuale a costo zero, né ad altri costi, dal Comune alla Regione”, come invece sostiene l’avvocato Matasso.

E mentre l’assessore Todesco si rivolge alla sovrintendenza per tutelare il murales di Blu, i riflettori restano accesi sulla Casa, quella stessa Casa rimasta al buio per anni.

Rosaria Brancato